tag:blogger.com,1999:blog-2552191689319923185.post1883232206585703429..comments2022-01-21T13:35:05.384+01:00Comments on Scienza Laterale<br>Conoscere, capire, crescere: La trasformazione isotermaYuzhttp://www.blogger.com/profile/00053706686185766842noreply@blogger.comBlogger12125tag:blogger.com,1999:blog-2552191689319923185.post-71269974811153420402017-03-07T07:43:05.169+01:002017-03-07T07:43:05.169+01:00Ciao Cinzia,
le trasformazioni isoterme richiedono...Ciao Cinzia,<br />le trasformazioni isoterme richiedono che durante il processo tutto il gas si trovi sempre alla stessa temperatura. Questo implica che i passaggi di calore richiesti avvengano in assenza di gradiente di temperatura. Ovviamente questa condizione è impossibile da rispettare all’atto pratico in quanto per avere un passaggio di calore netto è necessaria almeno una minima differenza di temperatura. Per questo motivo il processo isotermo è un processo ideale. Si tenta di ovviare al problema facendo avvenire il processo in modo molto lento per lasciare il tempo al calore di distribuirsi nel gas.<br />Nella trasformazione adiabatica lo scambio di calore è assente. Siccome non esistono limiti teorici alla possibilità di un isolamento termico ideale risulta che almeno sulla carta l’assenza di scambi di calore è una condizione più facile da rispettare. A rigori comunque anche l’adiabaticità perfetta è una condizione irraggiungibile perché l’isolamento ideale non esiste.Yuzhttps://www.blogger.com/profile/00053706686185766842noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-2552191689319923185.post-28245080930393435102017-03-06T20:50:35.866+01:002017-03-06T20:50:35.866+01:00Ciao! mi trovo a dover trovare la risposta a una d...Ciao! mi trovo a dover trovare la risposta a una domanda posta dal mio professore: perchè le trasformazioni isoterme sono ideali? e perchè si utilizzano le adiabatiche al posto delle isoterme?<br />Graie in anticipo!Anonymoushttps://www.blogger.com/profile/04428207553980727361noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-2552191689319923185.post-13479768993658477792014-06-30T21:03:56.677+02:002014-06-30T21:03:56.677+02:00Puoi trovare i grafici e ulteriori spiegazioni a q...Puoi trovare i grafici e ulteriori spiegazioni a questo link: <a href="http://scienzalaterale.blogspot.it/2014/06/confronto-fra-i-processi-isotermici-e-i.html" rel="nofollow">Confronto fra i processi isotermici e i processi isoentropici</a>Yuzhttps://www.blogger.com/profile/00053706686185766842noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-2552191689319923185.post-15246972930114755492014-06-30T09:59:20.509+02:002014-06-30T09:59:20.509+02:00Ti ringrazio per le delucidazioni. Potresti gentil...Ti ringrazio per le delucidazioni. Potresti gentilmente mostarmi i grafici di cui parlavi?Giangiohttps://www.blogger.com/profile/09857894788609932694noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-2552191689319923185.post-37846962244347444842014-06-29T11:43:38.016+02:002014-06-29T11:43:38.016+02:00Aggiungo alcune considerazioni.
Nel confronto del...Aggiungo alcune considerazioni.<br /><br />Nel confronto delle trasformazioni a parità di volume specifico finale un diagramma P-V mostra chiaramente che il lavoro di volume da fornire nelle compressioni isoentropiche risulta maggiore rispetto alla compressione isoterma. Nel caso di espansione la situazione è invertita e il lavoro di volume prodotto nel processo isotermo risulta maggiore di quello dei processi isoentropici.<br /><br />Quando il confronto fra i processi viene fatto vincolando l’uguaglianza sulla pressione finale anziché sul volume specifico, l’analisi grafica permette di dimostrare facilmente che per i processi di espansione il lavoro di volume generato nel processo isotermo risulta sempre maggiore di quello dei processi isoentropici proprio come nel caso del confronto a parità di volume finale.<br />Per i processi di compressione il confronto grafico è un po’ meno evidente. Facendo i calcoli per le varie trasformazioni risulta comunque che il lavoro di volume da fornire nelle compressioni isoentropiche fino allo stesso valore di pressione finale è minore rispetto all’isoterma. La situazione è perciò invertita rispetto al caso del confronto a parità di volume specifico finale.Yuzhttps://www.blogger.com/profile/00053706686185766842noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-2552191689319923185.post-30362360968270826002014-06-28T17:38:36.527+02:002014-06-28T17:38:36.527+02:00Le parole che riporti fanno riferimento a un confr...Le parole che riporti fanno riferimento a un confronto fra processi isotermi e processi isoentropici (un altro nome dei processi adiabatici reversibili). Si tratta inoltre di un confronto relativo a trasformazioni che partono dallo stesso stato iniziale (caratterizzato da una certa pressione, un certo volume specifico e una certa temperatura) e arrivano ad uno stato finale caratterizzato dallo stesso valore di pressione (P finale isoterma = P finale isoentropica) ma da un diverso volume specifico (Vsp finale isoterma <> Vsp finale isoentropica) e da una diversa temperatura (T finale isoterma <> T finale isoentropica).<br />Nella compressione isoentropica (adiabatica reversibile) la temperatura aumenta nel corso della trasformazione e questo determina il raggiungimento della pressione finale con una minore riduzione del volume specifico rispetto all’isoterma.<br />Nel tuo testo c’è scritto che il volume specifico aumenta, ma la forma usata è ambigua perché non è vero che esso aumenta in senso assoluto cioè che cresca rispetto al suo valore iniziale (nelle compressioni il suo valore diminuisce sempre). E' vero invece che esso risulta più elevato rispetto al valore finale della compressione isoterma.<br />Per quanto riguarda l’espansione isoentropica (adiabatica reversibile) la temperatura diminuisce nel corso della trasformazione e questo determina il raggiungimento della pressione finale con un minore incremento del volume specifico rispetto all’isoterma.<br />Il tuo testo riporta che il volume specifico diminuisce. Anche in questo caso la forma usata è ambigua perché non è vero che esso diminuisce in senso assoluto ovvero che cali rispetto al suo valore iniziale (nelle espansioni il suo valore aumenta sempre). E' vero invece che esso risulta più basso rispetto al valore finale della espansione isoterma.<br />Se serve posso preparare delle figure con dei grafici per rendere più comprensibili i concetti esposti.Yuzhttps://www.blogger.com/profile/00053706686185766842noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-2552191689319923185.post-70398445309019305312014-06-28T13:32:35.171+02:002014-06-28T13:32:35.171+02:00Riporto le testuali parole: "si può osservare...Riporto le testuali parole: "si può osservare dal confronto fra le aree che il lavoro di compressione isotermo è inferiore a quello isoentropico e che il lavoro d'espansione isotermo è maggiore di quello isoentropico (diagramma T-s). Nel caso della compressione il lavoro aggiuntivo rispetto all'isoterma è dovuto all'aumento di volume specifico del gas che si riscalda durante la compressione isoentropica, mentre nel caso dell'espansione il minor lavoro ottenibile rispetto all'isoterma è dovuto al progressivo raffreddamento del gas durante l'espansione con conseguente diminuzione del volume specifico." <br />Spero adesso sia più chiaro il mio dubbio.<br />Grazie mille.Giangiohttps://www.blogger.com/profile/09857894788609932694noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-2552191689319923185.post-58531204161468522052014-06-27T21:15:13.681+02:002014-06-27T21:15:13.681+02:00Anche se non sono sicuro di aver capito la domanda...Anche se non sono sicuro di aver capito la domanda, tento comunque una risposta che spero possa essere di aiuto.<br />Mentre nei gas ideali si assume l’assenza di interazioni fra le particelle, nel caso reale esse sono presenti e dipendono sia dalla densità del gas che dalla sua temperatura determinando delle deviazioni rispetto al modello ideale.<br />L’esistenza di tali interazioni implica un “accumulo” di energia di tipo potenziale che si libera nel corso di espansioni isoterme e che invece va fornita in caso di compressioni isoterme.Yuzhttps://www.blogger.com/profile/00053706686185766842noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-2552191689319923185.post-75931178447117560032014-06-27T15:11:56.834+02:002014-06-27T15:11:56.834+02:00Salve, leggendo alcune dispense ho appreso che nel...Salve, leggendo alcune dispense ho appreso che nel caso di una compressione reale, rispetto a un'isoterma, esiste del lavoro aggiuntivo dovuto all'aumento di volume specifico. Ecco questa cosa non mi è molto chiara... E dal diagramma T-s si vede questo lavoro aggiuntivo. Grazie.Giangiohttps://www.blogger.com/profile/09857894788609932694noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-2552191689319923185.post-68570028018426998442013-07-13T11:54:58.098+02:002013-07-13T11:54:58.098+02:00Ti sono assai grato. Era quello che sospettavo...m...Ti sono assai grato. Era quello che sospettavo...ma nei testi anche universitari non viene mai detto in maniera esplicita...Complimenti ancora per il blogGiorgio Ansanhttps://www.blogger.com/profile/10054746900337033294noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-2552191689319923185.post-12866258141697579822013-07-13T07:35:23.030+02:002013-07-13T07:35:23.030+02:00Ciao Giorgio, bentornato su Scienza Laterale.
La ...Ciao Giorgio, bentornato su Scienza Laterale.<br /><br />La trasformazione isoterma è un processo ideale in cui la temperatura resta costante.<br />Una trasformazione reale non sarà mai perfettemente isotermica e viene catalogata come politropica.<br />Tuttavia essa tenderà al comportamento isotermico se viene fatta avvenire in modo lento passando attraverso stati molto vicini di equilibrio termico e pressorio (processo reversibile).<br />In pratica minime differenze di temperatura (che diventano perciò trascurabili rispetto all'entità del fenomeno) sono sufficienti a garantire lo scambio termico per mantenere la temperatura del gas pressochè invariata. Più lenta è la trasformazione e più ci si avvicina alla condizione di isotermia.Yuzhttps://www.blogger.com/profile/00053706686185766842noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-2552191689319923185.post-44441609904584253462013-07-12T14:25:31.781+02:002013-07-12T14:25:31.781+02:00Ciao Yuz.
Ho questa perplessità: una trasformazion...Ciao Yuz.<br />Ho questa perplessità: una trasformazione termodinamica presuppone la rottura di uno stato di equilibrio termico e/o meccanico, quindi una differenza di temperatura o di pressione. Se per espandere il fluido viene fornito calore dalla sorgente che, quindi, avrà una determinata tempetatura, il fluido inizialmente avrà, pertanto, una temperatura più bassa della sorgente. Quindi, con l'assorbimento di una certa quantità di calore il fluido assumerà una temperatura più alta di quella iniziale ed è questa temparatura che verrà mantenuta costante con nuove forniture di calore che compensino il raffreddamento dovuto all'espansione. Detto questo, non capisco perchè se l'espansione isoterma presuppone comunque una differenza di temperatura, venga chiamata così. Inoltre, se è corretto quanto ho appena detto, è chiaro che il calore fornito non si trasformerà mai completamente in lavoro in quanto una parte di questo calore servirà sempre a incrementare l'energia interna del fluido rispetto a quella posseduta inizialmente dallo stesso quantomento per consentirgli la prima espansione...Dove sbaglio?Giorgio Ansanhttps://www.blogger.com/profile/10054746900337033294noreply@blogger.com