Si ritiene possibile che i metalli, in particolar modo quelli di transizione, possano manifestare una rallentata velocità di raffreddamento se sono stati precedentemente sottoposti ad idrogenazione. Il raffreddamento rallentato sarebbe dovuto alla comparsa di fenomeni esotermici che al momento non è ancora stato possibile identificare con certezza.
L’ipotesi più innovativa e accattivante individuata è che il calore in eccesso possa originare dalla dematerializzazione dell’idrogeno.
Questa possibilità è stata introdotta come possibile giustificazione dell’effetto Rossi nel forum Scienza Laterale alla discussione "E-Cat e dintorni" nel commento del giorno 14 novembre 2014 intitolato "Smaterializzazione dell'idrogeno" che per comodità viene riportato di seguito.
L’ipotesi più innovativa e accattivante individuata è che il calore in eccesso possa originare dalla dematerializzazione dell’idrogeno.
Questa possibilità è stata introdotta come possibile giustificazione dell’effetto Rossi nel forum Scienza Laterale alla discussione "E-Cat e dintorni" nel commento del giorno 14 novembre 2014 intitolato "Smaterializzazione dell'idrogeno" che per comodità viene riportato di seguito.
In questa visione la presenza dei processi LENR appare superflua, parassita e perfino dannosa in quanto, sia la formazione di nuovi elementi (variazione del numero di protoni nucleari) che di nuovi isotopi (variazione del numero di neutroni nucleari), porterebbe ad un lento ma inesorabile degrado del combustibile dovuto alla deriva della sua composizione elementare/isotopica.
Semplificando al massimo, l’idea è che gli interstizi matriciali nel metallo, che hanno dimensioni dipendenti dalla temperatura, fungano da camera di compressione elettronica durante il raffreddamento e l’eccessivo avvicinamento dell’elettrone al protone porterebbe a una destabilizzazione tale da innescare il fenomeno della dematerializzazione con emissione di un treno di fotoni termalizzabili dal metallo vicinale.
La componente metallica all'interno del reattore avrebbe in sostanza la funzione di catalizzatore offrendo i siti attivi che rendono possibile la dematerializzazione dell'idrogeno. Quest'ultimo diventerebbe il combustibile vero e proprio in quanto è l'unico componente che si consuma.
La ganascia termica nella generazione di calore anomalo - Il ciclo operativo
Letture consigliate: E-Cat e dintorni
Semplificando al massimo, l’idea è che gli interstizi matriciali nel metallo, che hanno dimensioni dipendenti dalla temperatura, fungano da camera di compressione elettronica durante il raffreddamento e l’eccessivo avvicinamento dell’elettrone al protone porterebbe a una destabilizzazione tale da innescare il fenomeno della dematerializzazione con emissione di un treno di fotoni termalizzabili dal metallo vicinale.
La componente metallica all'interno del reattore avrebbe in sostanza la funzione di catalizzatore offrendo i siti attivi che rendono possibile la dematerializzazione dell'idrogeno. Quest'ultimo diventerebbe il combustibile vero e proprio in quanto è l'unico componente che si consuma.
La ganascia termica nella generazione di calore anomalo - Il ciclo operativo
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