Riepilogo sperimentazione di marzo 2021

I risultati degli esperimenti effettuati nel mese di marzo 2021 sono stati riepilogati nella tabella e nei grafici di seguito.
Dai valori riportati in tabella e visivamente nei grafici è evidente che il comportamento della cella di reazione con il materiale immerso in atmosfera di idrogeno è diverso da quello in aria: per tutti i valori di tensione impostati sull'alimentatore il valore del COP energetico in atmosfera di idrogeno è risultato superiore al COP energetico in aria.
Questo significa che in presenza di idrogeno è stato sempre possibile recuperare una maggiore percentuale di energia termica. A prima vista il risultato porterebbe a supporre di essere in presenza di fenomeni che generano un anomalo sviluppo di calore. Tuttavia essendo il COP energetico molto inferiore al valore unitario altre spiegazioni sono possibili.
Si ritiene plausibile che la diversa risposta alla stimolazione sia da attribuire alla maggiore conducibilità termica dell'idrogeno rispetto all'aria. Questa proprietà dell'idrogeno determina una superiore capacità di dissipazione del calore che si sviluppa sul materiale sottoposto a stimolazione che pertanto viene mantenuto ad una temperatura inferiore. Il calore viene trasferito in modo più efficiente allo scambiatore di calore che quindi raccoglie una maggiore quantità di energia termica. Inoltre, la diversa temperatura del materiale ne influenza la capacità di ricevere energia con la stimolazione e questo si manifesta in una diversa potenza elettrica immessa a parità di tensione di alimentazione.

13 commenti:

  1. Giovanni, di seguito un mio breve commento (per quel che può interessare) a riguardo questi tuoi esperimenti e sui risultati presentati.

    Sinceramente mi stupisco di come tu possa anche solo sperare di riuscire a valutare ed identificare degli ipotetici "contributi di calore in eccesso" (nell'ordine percentuale di alcune unità o anche di qualche decina), attribuibili ad una presunta FF, utilizzando un sistema calorimetrico ad acqua (scelta condivisibile) ma che al meglio presenta una perdita superiore al 30-35%.

    Se non vengono fortemente ridotte le perdite del sistema calorimetrico, riconducendole a pochissimi percento (intendo qualcosa tipo 1-2%), ogni tentativo di misurazione (e tantomeno di dimostrazione) di un ipotetico fenomeno FF risulterà vano e comunque risulterà scientificamente inaccettabile e questo sulla base di una semplice valutazione metrologia delle caratteristiche del set-up utilizzato.
    Immagino che tu ricordi il test GSVIT dell'epoca su un dispositivo che manifestava un range di perdita molto contenuto.

    Un discorso diverso varrebbe se tu stessi parlando di presunti eccessi di calore davvero consistenti (tipo 200%), ma dai dati che leggo qui non mi pare proprio che sia questo il caso.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Ti ringrazio per i suggerimenti e concordo sul fatto che se si potesse recuperare una percentuale superiore di energia la sensibilità nei confronti di eventuali anomalie termiche sarebbe amplificata.
      Come avevo scritto in chiusura del post, pochi punti percentuali di differenza non sono certamente una prova significativa che dimostri la presenza di fenomeni anomali riportando altre spiegazioni per il risultato ottenuto.

      Elimina
    2. Non è solo questione di consigli Giovanni ma di adottare un metodo scientifico. Secondo me non ha senso eseguire delle prove utilizzando Idrogeno o altro (alla ricerca di presunte anomalie termiche) senza aver prima messo a punto il set-up e la strumentazione di misura fino ad ottenere le prestazioni necessarie e adeguate allo scopo.
      E' come voler mettere il carro davanti ai buoi, a meno che non si confidi in qualche clamorosa "botta di fortuna" ma allora siamo fuori dall'ambito scientifico.

      Da decenni questo è l'approccio concettualmente errato adottato da molti fusionisti freddi, compresi anche quelli più noti e questo, insieme ad altre evidenti fallacità, concorre a far perdere ogni credibilità alle loro dichiarazioni.

      Elimina
    3. Gli esperimenti riassunti in questo post rappresentano il punto di partenza non quello di arrivo. Sarebbe desiderabile un setup caratterizzato da un recupero del calore quanto più prossimo al valore teorico perché metterebbe nelle condizioni di evidenziare in maniera più netta e marcata l’eventuale comparsa di anomalie termiche. Quello utilizzato per le misure di marzo semplicemente non lo consentiva. I grafici riportati nei post relativi alle singole prove mostrano una misura della potenza termica ragionevolmente reattiva nei transitori e stabile a regime. Sono queste le condizioni minime essenziali per poter registrare deviazioni e derive anche solo temporanee dalla normalità.
      Per quanto riguarda gli interventi sul setup, dal mese di luglio è stato apportato un miglioramento. Puoi prendere visione dei risultati nella pagina iniziale del blog. In alcune prove il cop energetico finale ha superato 0,80. Anche se si è ancora lontani dal valore unitario, ci si sta almeno avvicinando.

      Elimina
  2. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

    RispondiElimina
  3. Osservando i dati che pubblichi l'unica cosa "anomala" (ma non nel senso che intendono i FF) che riscontro è che, se interpreto bene i dati, a parità di tensione applicata da qualche giorno (diciamo da quando la tensione applicata viene fatta valere >20V per il caso aria) dichiari una potenza elettrica immessa nel sistema decisamente minore nel "caso aria" rispetto al corrispondente "caso idrogeno" registrato in precedenza (ottenendo di conseguenza dei DeltaT sensibilmente diversi nei due casi), mentre per tensioni <20V i dati erano congrui e si riferivano ai due casi ma nella condizione di pari potenza immessa.
    Come mai?
    Qual è il motivo scientifico che ti ha indotto a questa variazione e in queste condizioni che senso hanno i dati rilevati?

    P.S.
    Per chiarezza aggiungo che il mio commento si riferisce ai dati pubblicati alla pagina del sito:
    https://scienzalaterale.blogspot.com/p/home.html

    e la parte di tabella dati interessata è quella che va dal 25 Luglio al 25 Agosto.
    Ho commentato qui perché nella pagina citata (cioè la Home) non è stata abilitata la possibilità di rilasciare commenti.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. La minore potenza elettrica assorbita in aria rispetto all’idrogeno (a parità di tensione) potrebbe essere dovuta alla minore conducibilità termica dell’aria rispetto all’idrogeno. La conseguente diversa temperatura del materiale sottoposto a stimolazione si riflette nella diversa potenza elettrica assorbita. Se la risposta del materiale rispetto alla stimolazione cambiasse al superamento di una certa temperatura si spiegherebbe anche perché l’assorbimento elettrico è rimasto invariato fino a 19V per poi diversificarsi a tensioni superiori.
      Inoltre non bisogna dimenticare che nei due tipi di atmosfera sono possibili reazioni chimiche differenti e anche in questo caso potrebbero avvenire solo oltre certe temperature.

      Elimina
    2. Per una data pressione ad esempio P=1 bar, la conducibilità termica dell'Idrogeno è maggiore, e lo è di almeno un fattore 7, già a Tamb.
      Ad esempio per T=200°C vale circa 264 mW/m*K per l'Idrogeno rispetto ai 38 mW/m*K dell'aria e questo rapporto non cambia sostanzialmente in un ampio range di temperature anche nell'ipotesi di pressioni del gas 10 o 20 volte superiori.
      Quindi a prescindere dalla tensione V applicata (ovviamente fatto salvo il caso di temperature raggiunte enormemente diverse) questa diversa conducibilità termica tra i due casi era già presente fin dal test con V=10V, eppure fino al test con V=19V compreso, come mostrano i dati riportati, la potenza dichiarata come potenza elettrica immessa nel sistema era assolutamente identica per i due casi, identica persino fino al decimo di Watt (a V=19V è 103.9 W nel caso Idrogeno e 103.9 W per il caso aria) da cui questa motivazione sinceramente non appare un granché convincente.

      Per quanto riguarda l'ipotesi di possibili reazioni chimiche eventualmente manifeste nel corso del test a partire da determinate temperature, secondo me la loro presenza non è cosa incoraggiante perché non farebbe che rendere ancor meno attendibile una rivendicazione che riguardi l'esistenza di una presunta anomalia termica di matrice FF.

      Elimina
    3. Come affermi anche tu, non può essere soltanto la diversa conducibilità termica dell’aria rispetto all’idrogeno a causare una diversa potenza elettrica assorbita per tensioni superiori a 19V perché altrimenti si sarebbe dovuto apprezzare un diverso assorbimento di potenza elettrica anche a tensioni inferiori.
      La differente conducibilità termica è il fattore scatenante, la causa prima di una serie di fenomeni concatenati che alla fine si manifesta in un diverso assorbimento di potenza elettrica. La differente conducibilità termica determina essenzialmente una diversa temperatura del materiale stimolato, più caldo in aria, più freddo in idrogeno.
      Come anticipato in via ipotetica nel mio commento di ieri, a far variare la potenza assorbita dovrebbe essere piuttosto il cambio di risposta del materiale alla stimolazione oltre una certa temperatura. Nel caso dell’aria questa temperatura verrebbe raggiunta con potenza elettrica inferiore.
      Questa ipotesi non è poi così peregrina e, anzi, riesce a dare una spiegazione ragionevole alle misure ottenute. Costruendo il grafico della potenza elettrica assorbita contro la tensione di alimentazione si osserva un andamento analogo per l’aria e per l’idrogeno con un netto cambio di pendenza oltre una certa tensione (19V per l’aria, 21V per l’idrogeno). Prima del cambio di pendenza i due andamenti sono sovrapposti. Dopo il cambio di pendenza i due andamenti non sono più sovrapposti e la loro inclinazione resta molto simile. In pratica l’unica differenza reale fra i due andamenti è che con l’aria il cambio di pendenza è anticipato e avviene a tensione inferiore a conferma di quanto scritto sopra, ovvero che oltre una certa temperatura cambia la risposta del materiale alla stimolazione.

      Per concludere il discorso sulle reazioni chimiche, che ne possano avvenire a carico del materiale stimolato oltre una certa temperatura non è un’opinione, piuttosto è dubbio se il loro contributo energetico possa essere significativo.

      Elimina
  4. Sulla base dei dati che hai pubblicato (in particolare quelli dal 31/08/21 al 18/09/21 per il caso "Aria" e quelli dal 19/09/2021 al 04/10/2021 per il caso "Idrogeno") se messi a confronto, spero che tu ti sia reso conto che quanto hai scritto allora sul LENR Forum e cioè:
    "The final COP relating to measurements with hydrogen exceeds that of measurements in air"

    risulta una affermazione che lascia il tempo che trova e smentita da questi dati.
    A questo link https://imgur.com/a/1HDRsOd puoi trovare un grafico che mette a confronto i due casi.
    A questo va aggiunto quanto ti ho già segnalato sull'inadeguatezza del set-up che utilizzi al fine di poter fare delle misure significative (è come voler determinare con precisione la quantità d'acqua che riempie un recipiente graduato usando però un recipiente che ha il fondo pieno di buchi il cui diametro non è neanche costante).

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Mi fa piacere constatare che almeno qualcuno si sia preso la briga di costruire un grafico con le misure che sto pubblicando.
      Per quanto riguarda il mio commento sul LENR forum, lo riporto qui sotto in versione integrale.

      “From July 11th 2021 to August 10th 2021 a series of measurements in hydrogen atmosphere were carried out at various powers. On August 12th 2021 control tests has started in which hydrogen was replaced by air. Comparing the measurements with the same supply voltage, a small difference is detected on the final energy cop. The final COP relating to measurements with hydrogen exceeds that of measurements in air. Exceptions are due to much lower water flow.” (https://www.lenr-forum.com/forum/thread/6648-searching-for-thermal-excess-by-scienza-laterale/)

      Il commento è del giorno 19 agosto 2021. A quella data le misure in cui il COP in idrogeno è risultato inferiore a quello in aria hanno un flusso d’acqua basso (molto più basso nelle due misure del giorno 11/07/2021 e in quella del 14/07/2021, un po’ più basso in quella del 15/07/2021) e quindi, fino a quel momento, quanto asserito era vero. L’affermazione è stata effettivamente smentita solo dalle prove successive.
      Sulle misure effettuate nel periodo luglio-ottobre 2021 è disponibile un riepilogo a questo link: http://scienzalaterale.blogspot.com/2021/10/sperimentazione-di-luglio-ottobre-2021.html

      Elimina
    2. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

      Elimina
    3. "L’affermazione è stata effettivamente smentita solo dalle prove successive."

      Quindi per correttezza mi aspetto che ora, senza particolari indugi o titubanze, tu aggiorni quanto hai scritto nel thread del LENR Forum che hai aperto:
      "Searching for thermal excess by Scienza Laterale"
      https://www.lenr-forum.com/forum/thread/6648-searching-for-thermal-excess-by-scienza-laterale/?postID=162474#post162474
      8
      spiegando che le successive prove, condotte dal 12/08/2021 al 04/10/2021, hanno smentito quanto inizialmente avevi affermato.

      Elimina

Puoi scrivere qui eventuali richieste di chiarimenti, perplessità o il tuo parere su quanto esposto / Please, write here questions, doubts or your opinion on the post


Ultima pubblicazione

Experimentation summary of July-October 2021

Premise: "Cold nuclear fusion and LENR: one thousand nine hundred and ninety-nine ways not to do them" Introduction: "Exper...


I più letti dell'ultimo periodo