Premessa: "Fusione fredda e LENR: millenovecentonovantanove modi per non farle"
Introduzione: "Esperimenti di fusione fredda e LENR"
Come prima cosa si noti che l'intervallo di tensioni sottoposte a misurazione inizia a 10V e termina a 30V per salti di 2,5V. Questo permette di avere una visione d'insieme più estesa e più dettagliata del comportamento della cella di reazione. Nel mese di marzo 2021 invece le misurazioni erano iniziate a 15V per terminare a 30V con salti di 5V.
Confrontando i risultati di aprile 2021 con quelli di marzo 2021 è evidente che il cambio di materiale ha determinato un sensibile incremento del COP finale:
a 15V è 0,660 contro 0,621 +6,3%;
a 20V è 0,703 contro 0,637 +10,4%;
a 25V è 0,712 contro 0,629 +13,2%;
a 30V è 0,673 contro 0,606 +11,1%.
Questo dato preso da solo tenderebbe a confermare l'ipotesi della presenza di una debole anomalia termica. Tuttavia bisogna considerare che anche la potenza elettrica assorbita ha subito un aumento che non può essere trascurato:
a 15V è 77,5W contro 53,6W +44,6%;
a 20V è 145,3W contro 93,5W +55,4%;
a 25V è 176,8W contro 129,5W +36,5%;
a 30V è 210,0W contro 159,0W +32,1%.
L'incremento di potenza elettrica assorbita potrebbe aver determinato un miglioramento dell'efficienza con cui l'energia viene trasferita al materiale rendendo pertanto possibile il recupero di una quota di calore maggiore.
Un altro confronto degno di nota è quello fra misure del COP finale a parità di tensione:
a 20,0V è passato da 0,703 a 0,721 a 0,717 a 0,711;
a 22,5V è passato da 0,708 a 0,716 a 0,718;
a 25,0V è passato da 0,712 a 0,706 a 0,711;
a 30,0V è passato da 0,673 a 0,678.
La prima misura del COP è generalmente inferiore a quelle successive. Questo significa che con il passare del tempo e all'aumentare del numero di ore di stimolazione il materiale risponde in maniera diversa alla stimolazione. Al momento non si hanno prove che indichino quale tipo di mutamento sia avventuto. Una delle ipotesi è che la diversa risposta alla stimolazione sia dovuta all'accumulo di idrogeno nel materiale.
Introduzione: "Esperimenti di fusione fredda e LENR"
NOTE SULLA SPERIMENTAZIONE DI APRILE 2021
Rispetto alla sperimentazione effettuate nel mese di marzo 2021 il cui riepilogo è disponibile qui, in questa nuova serie di prove è stato variato il materiale sottoposto a stimolazione mentre il resto del setup è invariato.TIPO DI STIMOLAZIONE
OmissisMATERIALE TESTATO
OmissisATMOSFERA NELLA CELLA DI REAZIONE
IdrogenoRISULTATI
I risultati degli esperimenti effettuati nel mese di aprile 2021 sono stati riepilogati nella tabella e nei grafici di seguito.Come prima cosa si noti che l'intervallo di tensioni sottoposte a misurazione inizia a 10V e termina a 30V per salti di 2,5V. Questo permette di avere una visione d'insieme più estesa e più dettagliata del comportamento della cella di reazione. Nel mese di marzo 2021 invece le misurazioni erano iniziate a 15V per terminare a 30V con salti di 5V.
Confrontando i risultati di aprile 2021 con quelli di marzo 2021 è evidente che il cambio di materiale ha determinato un sensibile incremento del COP finale:
a 15V è 0,660 contro 0,621 +6,3%;
a 20V è 0,703 contro 0,637 +10,4%;
a 25V è 0,712 contro 0,629 +13,2%;
a 30V è 0,673 contro 0,606 +11,1%.
Questo dato preso da solo tenderebbe a confermare l'ipotesi della presenza di una debole anomalia termica. Tuttavia bisogna considerare che anche la potenza elettrica assorbita ha subito un aumento che non può essere trascurato:
a 15V è 77,5W contro 53,6W +44,6%;
a 20V è 145,3W contro 93,5W +55,4%;
a 25V è 176,8W contro 129,5W +36,5%;
a 30V è 210,0W contro 159,0W +32,1%.
L'incremento di potenza elettrica assorbita potrebbe aver determinato un miglioramento dell'efficienza con cui l'energia viene trasferita al materiale rendendo pertanto possibile il recupero di una quota di calore maggiore.
Un altro confronto degno di nota è quello fra misure del COP finale a parità di tensione:
a 20,0V è passato da 0,703 a 0,721 a 0,717 a 0,711;
a 22,5V è passato da 0,708 a 0,716 a 0,718;
a 25,0V è passato da 0,712 a 0,706 a 0,711;
a 30,0V è passato da 0,673 a 0,678.
La prima misura del COP è generalmente inferiore a quelle successive. Questo significa che con il passare del tempo e all'aumentare del numero di ore di stimolazione il materiale risponde in maniera diversa alla stimolazione. Al momento non si hanno prove che indichino quale tipo di mutamento sia avventuto. Una delle ipotesi è che la diversa risposta alla stimolazione sia dovuta all'accumulo di idrogeno nel materiale.