Nel ciclo Rankine del vapore saturo durante la fase di espansione adiabatica avviene una parziale condensazione del vapore.
Nei casi in cui la presenza di questo fenomeno risulti inaccettabile per motivi tecnologici, la formazione di liquido viene impedita mediante un adeguato surriscaldamento del vapore prima della sua immissione nel motore.
La curva di espansione adiabatica assume un diverso andamento che può essere interpolato con buona approssimazione utilizzando l'equazione
P * Vgamma = costante
in cui il coefficiente gamma è quello del gas poliatomico ideale che risulta essere pari a 9/7 (circa 1,286). Per ulteriori informazioni sulle trasformazioni adiabatiche dei gas ideali si rimanda al post intitolato "La trasformazione adiabatica".
Abbiamo già visto che per un'espansione del vapore saturo da 10bar a 1bar il coefficiente gamma può essere assunto pari a 1,138.
Essendo il coefficiente gamma del vapore surriscaldato maggiore di quello del vapore saturo, la caduta di pressione e di temperatura durante l'espansione adiabatica del vapore surriscaldato avviene più rapidamente rispetto al caso del vapore saturo.
Nell'immagine che segue viene proposto il confronto fra il ciclo con il vapore saturo e il ciclo con il vapore surriscaldato, in cui il volume finale dell'espansione adiabatica coincide. Il ciclo a vapore saturo è lo stesso già discusso nell'esempio alla fine del precedente post.
Si noti che in figura è rappresentato il caso molto particolare (e in pratica mai realizzabile) in cui VA e VD sono nulli.
Il ciclo di colore blu è relativo al vapore saturo a 10bar (179,9°C) mentre quello di colore rosso è relativo al vapore surriscaldato a 370°C alla pressione di 10bar.
La temperatura di surriscaldamento non è casuale. Il surriscaldamento a 370°C alla pressione di 10bar permette di arrivare alla pressione di 1bar con una temperatura prossima ai 100°C.
Essendo la curva di espansione adiabatica del vapore surriscaldato più ripida di quella del vapore saturo, il volume di inizio espansione risulta più elevato cioè
VB' > VB
Poichè il lavoro prodotto dal motore corrisponde all'area contenuta dalle curve di trasformazione, nel confronto proposto in figura risulta che con il vapore surriscaldato è possibile ottenere un maggior lavoro utile per ciclo.
Per la valutazione dell'area del ciclo con il vapor saturo (ciclo ABCD) si rimanda al post dedicato.
Per la valutazione dell'area del ciclo con il vapore surriscaldato è conveniente suddividere il calcolo in quattro blocchi: area sottesa dal tratto AB', area sottesa dal tratto B'C, area sottesa dal tratto CD e area sottesa dal tratto DA.
Il primo blocco è il lavoro di volume durante l'espansione isobara, il secondo blocco è il lavoro di volume durante l'espansione adiabatica, il terzo blocco è il lavoro di volume durante la fase di scarico, il quarto blocco è nullo perchè non c'è variazione di volume.
Il lavoro del motore sarà poi dato dalla somma dei quattro contributi
Lmotore = LAB' + LB'C + LCD + LDA
in cui il termine LCD ha segno negativo e il termine LDA è nullo.
Per il primo ed il terzo contributo le formule da applicare sono le seguenti
LAB' = Pcaldaia * ( VB' - VA )
dove
LAB' è il lavoro di volume nel tratto AB' espresso in J
Pcaldaia è la pressione in caldaia espressa in Pa
VB' è il volume nel punto B' espresso in m3
VA è il volume nel punto A espresso in m3
LCD = Pcondensatore * ( VD - VC )
dove
LCD è il lavoro di volume nel tratto CD espresso in J
Pcondensatore è la pressione in caldaia espressa in Pa
VD è il volume nel punto D espresso in m3
VC è il volume nel punto C espresso in m3
Con l'area sottesa dal tratto di curva di espansione adiabatica (LB'C) il calcolo si limita all'applicazione della formula che segue:
LB'C = Pcaldaia * VB'gamma * [ VC(1-gamma) - VB(1-gamma) ] / ( 1 - gamma )
dove
LB'C è il lavoro di volume nel tratto B'C espresso in J
Pcaldaia è la pressione in caldaia espressa in Pa
VB' è il volume nel punto B' espresso in m3
gamma è una costante pari a 9/7 (coefficiente di espansione adiabatica del gas ideale poliatomico)
VC è il volume nel punto C espresso in m3
Per quanto riguarda il lavoro consumato per il pompaggio il calcolo è il seguente
Lpompa = ( Pcaldaia - Pcondensatore ) * Vliquido
dove
Lpompa è il lavoro utilizzato per ciclo espresso in J
Pcaldaia è la pressione in caldaia espressa in Pa
Pcondensatore è la pressione nel condensatore espressa in Pa
Vliquido è il volume del liquido pompato espresso in m3
Il lavoro utile per ciclo è dato dalla seguente equazione
L = Lmotore - Lpompa
Per valutare il calore fornito al sistema è utile ed istruttivo separare il calcolo in tre stadi.
PRIMO STADIO
Riscaldamento del liquido in caldaia dalla temperatura di condensazione alla temperatura di ebollizione
Il processo avviene a pressione costante e in base a quanto già discusso il calore scambiato può essere determinato applicando l'equazione semplificata
Q1 = Cpmedio * n * ( Tvaporizzazione - Tcondensazione )
dove
Q1 è il calore scambiato espresso in J
Cpmedio è il calore specifico medio a pressione costante nell'intervallo di temperatura compreso fra Tcondensazione e Tvaporizzazione espresso in J mol-1 K-1
n è la quantità di liquido espressa in moli
Tvaporizzazione è la temperatura di vaporizzazione espressa in K
Tcondensazione è la temperatura di condensazione espressa in K
SECONDO STADIO
Vaporizzazione alla temperatura di vaporizzazione
Questo è un processo di tipo isotermo e contemporaneamente anche di tipo isobaro.
Per quanto già visto il calore fornito per la transizione di fase liquido-vapore è valutabile come segue
Q2 = n * ΔHvap(Tvaporizzazione)
dove
Q2 è il calore scambiato nel processo espresso in J
n è la quantità vaporizzata espressa in moli
ΔHvap(Tvaporizzazione) è l'entalpia molare di vaporizzazione alla temperatura di vaporizzazione espressa in J mol-1
TERZO STADIO
Surriscaldamento del vapore in caldaia dalla temperatura di vaporizzazione alla temperatura di surriscaldamento
Il processo avviene a pressione costante e in base a quanto già discusso il calore scambiato può essere determinato applicando l'equazione semplificata
Q3 = Cpmedio * n * ( Tsurriscaldamento - Tvaporizzazione )
dove
Q3 è il calore scambiato espresso in J
Cpmedio è il calore specifico medio a pressione costante nell'intervallo di temperatura compreso fra Tvaporizzazione e Tsurriscaldamento espresso in J mol-1 K-1
n è la quantità di vapore espressa in moli
Tsurriscaldamento è la temperatura di surriscaldamento espressa in K
Tvaporizzazione è la temperatura di vaporizzazione espressa in K
Nell'esempio numerico che segue viene proposto il confronto fra ciclo Rankine con il vapore saturo e ciclo Rankine con il vapore surriscaldato su due motori di pari cilindrata e alle stesse pressioni operative. Per il dettaglio sui calcoli relativi al ciclo Rankine con vapore saturo si rimanda all'esempio riportato alla fine del post dedicato a quel ciclo.
**************************************************************************************************************
ESEMPIO NUMERICO
DATI IN INGRESSO
Fluido di lavoro: acqua
VA: 0 dm3 = 0 m3 (CASO IDEALE)
VB': 0,1718 dm3 = 0,0001718 m3
VC: 1 dm3 = 0,001 m3
VD: 0 dm3 = 0 m3 (CASO IDEALE)
Densità del liquido a Tcondensazione e 1 bar = 958,63 kg m-3 = 0,95863 g cm-3
Pressione nel condensatore: Pcondensatore = 100.000Pa = 1bar
Temperatura di condensazione: 99,6°C = 372,75K
Cpmedio,liquido: 77,4 J mol-1 K-1 = 4,297 J g-1 K-1
Pressione in caldaia: Pcaldaia = 1.000.000Pa = 10bar
Temperatura di vaporizzazione: 179,9°C = 453,05K
ΔHvap(Tvaporizzazione): 34.278 J mol-1 = 2.014,6 J g-1
Temperatura di surriscaldamento: 370°C = 643,15K
Cpmedio,vapore: 40,11 J mol-1 K-1 = 2,228 J g-1 K-1
Densità vapore a Tsurriscaldamento e 10bar (vapore surriscaldato): 3,4225 kg m-3 = 3,4225 g dm-3
DATI IN USCITA
Massa di vapore consumata per ciclo = msurriscaldato =
= VB' * densità vapore surriscaldato =
= 0,1718 dm3 * 3,4225 g dm-3 =
= 0,588g
Calore di riscaldamento del liquido da Tcondensazione a Tvaporizzazione = Q1 =
= massa * Cpmedio * ( Tvaporizzazione - Tcondensazione ) =
= 0,588g * 4,297 J g-1 K-1 * ( 453,05K - 372,75K ) =
= 202,9J
Calore latente di vaporizzazione = Q2 =
= massa * ΔHvap =
= 0,588g * 2014,6 J g-1 =
= 1.184,6J
Calore per il surriscaldamento del vapore da Tvaporizzazione a Tsurriscaldamento = Q3 =
= massa * Cpmedio * ( Tsurriscaldamento - Tvaporizzazione ) =
= 0,588g * 2,228 J g-1 K-1 * ( 643,15K - 453,05K ) =
= 249,0J
Calore fornito = Q1 + Q2 + Q3 = 202,9J + 1.184,6J + 249,0J = 1.636,5J
LAB' = Pcaldaia * ( VB - VA ) =
= 1.000.000Pa * ( 0,0001718m3 - 0m3 ) =
= 171,8J
LB'C = Pcaldaia * VB'gamma * [ VC(1-gamma) - VB'(1-gamma) ] / (1 - gamma) =
= 1.000.000Pa * ( 0,0001718 m3 )9/7 * [ ( 0,001 m3 )( 1 - 9/7 ) - ( 0,0001718 m3 )( 1 - 9/7 ) ] / ( 1 - 9/7 ) =
= 237,8J
LCD = Pcondensatore * ( VD - VC ) =
= 100.000Pa * ( 0m3 - 0,001m3 ) =
= -100,0J
LDA = 0J
Lavoro motore =
= LAB + LBC + LCD + LDA =
= 171,8J + 237,8J + (-100J) + 0J =
= 309,6J
Volume di liquido da pompare = massa / densità del liquido =
= 0,588g / 0,95863 g dm-3 =
= 0,564cm3 = 0,000000564 m3
Lavoro pompa = ( Pcaldaia - Pcondensatore ) * Volume di liquido da pompare =
= ( 1.000.000Pa - 100.000Pa ) * 0,000000564 m3 =
= 0,5J
Lavoro utile = Lavoro motore - Lavoro pompa = 309,6J - 0,5J = 309,1J
Rendimento = Lavoro utile / Calore fornito = 309,1J / 1.636,5J = 0,189 (18,9%)
Frazione condensata = 0%
OSSERVAZIONI
Rispetto al ciclo Rankine con vapore saturo, il Rankine con vapore surriscaldato risulta di potenza maggiore: a parità di cilindrata di motore il lavoro utile passa da 263,7J a 309,1J (+17%).
Oltre ad un aumento della potenza si osserva anche un contenuto aumento di rendimento: dal 16,5% del vapore saturo si arriva al 18,9% del vapore surriscaldato a 370°C.
Tenendo conto che a 370°C il rendimento di Carnot è pari al 42%, il rendimento offerto dal ciclo Rankine a vapore surriscaldato si discosta notevolmente dal massimo teorico ottenibile. In pratica, il surriscaldamento non permette di mantenersi in prossimità del rendimento di Carnot.
A livello tecnologico, non va inoltre dimenticato che l'operatività a temperature più elevate richiede materiali termicamente più resistenti (e quindi verosimilmente più costosi). Inoltre, per mantenere le perdite di calore allo stesso livello di una situazione operativa a minore temperatura, è necessaria una maggiore coibentazione dell'impianto (con ulteriore aggravio dei costi).
Nei casi in cui la presenza di questo fenomeno risulti inaccettabile per motivi tecnologici, la formazione di liquido viene impedita mediante un adeguato surriscaldamento del vapore prima della sua immissione nel motore.
La curva di espansione adiabatica assume un diverso andamento che può essere interpolato con buona approssimazione utilizzando l'equazione
P * Vgamma = costante
in cui il coefficiente gamma è quello del gas poliatomico ideale che risulta essere pari a 9/7 (circa 1,286). Per ulteriori informazioni sulle trasformazioni adiabatiche dei gas ideali si rimanda al post intitolato "La trasformazione adiabatica".
Abbiamo già visto che per un'espansione del vapore saturo da 10bar a 1bar il coefficiente gamma può essere assunto pari a 1,138.
Essendo il coefficiente gamma del vapore surriscaldato maggiore di quello del vapore saturo, la caduta di pressione e di temperatura durante l'espansione adiabatica del vapore surriscaldato avviene più rapidamente rispetto al caso del vapore saturo.
Nell'immagine che segue viene proposto il confronto fra il ciclo con il vapore saturo e il ciclo con il vapore surriscaldato, in cui il volume finale dell'espansione adiabatica coincide. Il ciclo a vapore saturo è lo stesso già discusso nell'esempio alla fine del precedente post.
Si noti che in figura è rappresentato il caso molto particolare (e in pratica mai realizzabile) in cui VA e VD sono nulli.
Il ciclo di colore blu è relativo al vapore saturo a 10bar (179,9°C) mentre quello di colore rosso è relativo al vapore surriscaldato a 370°C alla pressione di 10bar.
La temperatura di surriscaldamento non è casuale. Il surriscaldamento a 370°C alla pressione di 10bar permette di arrivare alla pressione di 1bar con una temperatura prossima ai 100°C.
Essendo la curva di espansione adiabatica del vapore surriscaldato più ripida di quella del vapore saturo, il volume di inizio espansione risulta più elevato cioè
VB' > VB
Poichè il lavoro prodotto dal motore corrisponde all'area contenuta dalle curve di trasformazione, nel confronto proposto in figura risulta che con il vapore surriscaldato è possibile ottenere un maggior lavoro utile per ciclo.
Per la valutazione dell'area del ciclo con il vapor saturo (ciclo ABCD) si rimanda al post dedicato.
Per la valutazione dell'area del ciclo con il vapore surriscaldato è conveniente suddividere il calcolo in quattro blocchi: area sottesa dal tratto AB', area sottesa dal tratto B'C, area sottesa dal tratto CD e area sottesa dal tratto DA.
Il primo blocco è il lavoro di volume durante l'espansione isobara, il secondo blocco è il lavoro di volume durante l'espansione adiabatica, il terzo blocco è il lavoro di volume durante la fase di scarico, il quarto blocco è nullo perchè non c'è variazione di volume.
Il lavoro del motore sarà poi dato dalla somma dei quattro contributi
Lmotore = LAB' + LB'C + LCD + LDA
in cui il termine LCD ha segno negativo e il termine LDA è nullo.
Per il primo ed il terzo contributo le formule da applicare sono le seguenti
LAB' = Pcaldaia * ( VB' - VA )
dove
LAB' è il lavoro di volume nel tratto AB' espresso in J
Pcaldaia è la pressione in caldaia espressa in Pa
VB' è il volume nel punto B' espresso in m3
VA è il volume nel punto A espresso in m3
LCD = Pcondensatore * ( VD - VC )
dove
LCD è il lavoro di volume nel tratto CD espresso in J
Pcondensatore è la pressione in caldaia espressa in Pa
VD è il volume nel punto D espresso in m3
VC è il volume nel punto C espresso in m3
Con l'area sottesa dal tratto di curva di espansione adiabatica (LB'C) il calcolo si limita all'applicazione della formula che segue:
LB'C = Pcaldaia * VB'gamma * [ VC(1-gamma) - VB(1-gamma) ] / ( 1 - gamma )
dove
LB'C è il lavoro di volume nel tratto B'C espresso in J
Pcaldaia è la pressione in caldaia espressa in Pa
VB' è il volume nel punto B' espresso in m3
gamma è una costante pari a 9/7 (coefficiente di espansione adiabatica del gas ideale poliatomico)
VC è il volume nel punto C espresso in m3
Per quanto riguarda il lavoro consumato per il pompaggio il calcolo è il seguente
Lpompa = ( Pcaldaia - Pcondensatore ) * Vliquido
dove
Lpompa è il lavoro utilizzato per ciclo espresso in J
Pcaldaia è la pressione in caldaia espressa in Pa
Pcondensatore è la pressione nel condensatore espressa in Pa
Vliquido è il volume del liquido pompato espresso in m3
Il lavoro utile per ciclo è dato dalla seguente equazione
L = Lmotore - Lpompa
Per valutare il calore fornito al sistema è utile ed istruttivo separare il calcolo in tre stadi.
PRIMO STADIO
Riscaldamento del liquido in caldaia dalla temperatura di condensazione alla temperatura di ebollizione
Il processo avviene a pressione costante e in base a quanto già discusso il calore scambiato può essere determinato applicando l'equazione semplificata
Q1 = Cpmedio * n * ( Tvaporizzazione - Tcondensazione )
dove
Q1 è il calore scambiato espresso in J
Cpmedio è il calore specifico medio a pressione costante nell'intervallo di temperatura compreso fra Tcondensazione e Tvaporizzazione espresso in J mol-1 K-1
n è la quantità di liquido espressa in moli
Tvaporizzazione è la temperatura di vaporizzazione espressa in K
Tcondensazione è la temperatura di condensazione espressa in K
SECONDO STADIO
Vaporizzazione alla temperatura di vaporizzazione
Questo è un processo di tipo isotermo e contemporaneamente anche di tipo isobaro.
Per quanto già visto il calore fornito per la transizione di fase liquido-vapore è valutabile come segue
Q2 = n * ΔHvap(Tvaporizzazione)
dove
Q2 è il calore scambiato nel processo espresso in J
n è la quantità vaporizzata espressa in moli
ΔHvap(Tvaporizzazione) è l'entalpia molare di vaporizzazione alla temperatura di vaporizzazione espressa in J mol-1
TERZO STADIO
Surriscaldamento del vapore in caldaia dalla temperatura di vaporizzazione alla temperatura di surriscaldamento
Il processo avviene a pressione costante e in base a quanto già discusso il calore scambiato può essere determinato applicando l'equazione semplificata
Q3 = Cpmedio * n * ( Tsurriscaldamento - Tvaporizzazione )
dove
Q3 è il calore scambiato espresso in J
Cpmedio è il calore specifico medio a pressione costante nell'intervallo di temperatura compreso fra Tvaporizzazione e Tsurriscaldamento espresso in J mol-1 K-1
n è la quantità di vapore espressa in moli
Tsurriscaldamento è la temperatura di surriscaldamento espressa in K
Tvaporizzazione è la temperatura di vaporizzazione espressa in K
Nell'esempio numerico che segue viene proposto il confronto fra ciclo Rankine con il vapore saturo e ciclo Rankine con il vapore surriscaldato su due motori di pari cilindrata e alle stesse pressioni operative. Per il dettaglio sui calcoli relativi al ciclo Rankine con vapore saturo si rimanda all'esempio riportato alla fine del post dedicato a quel ciclo.
**************************************************************************************************************
ESEMPIO NUMERICO
DATI IN INGRESSO
Fluido di lavoro: acqua
VA: 0 dm3 = 0 m3 (CASO IDEALE)
VB': 0,1718 dm3 = 0,0001718 m3
VC: 1 dm3 = 0,001 m3
VD: 0 dm3 = 0 m3 (CASO IDEALE)
Densità del liquido a Tcondensazione e 1 bar = 958,63 kg m-3 = 0,95863 g cm-3
Pressione nel condensatore: Pcondensatore = 100.000Pa = 1bar
Temperatura di condensazione: 99,6°C = 372,75K
Cpmedio,liquido: 77,4 J mol-1 K-1 = 4,297 J g-1 K-1
Pressione in caldaia: Pcaldaia = 1.000.000Pa = 10bar
Temperatura di vaporizzazione: 179,9°C = 453,05K
ΔHvap(Tvaporizzazione): 34.278 J mol-1 = 2.014,6 J g-1
Temperatura di surriscaldamento: 370°C = 643,15K
Cpmedio,vapore: 40,11 J mol-1 K-1 = 2,228 J g-1 K-1
Densità vapore a Tsurriscaldamento e 10bar (vapore surriscaldato): 3,4225 kg m-3 = 3,4225 g dm-3
DATI IN USCITA
Massa di vapore consumata per ciclo = msurriscaldato =
= VB' * densità vapore surriscaldato =
= 0,1718 dm3 * 3,4225 g dm-3 =
= 0,588g
Calore di riscaldamento del liquido da Tcondensazione a Tvaporizzazione = Q1 =
= massa * Cpmedio * ( Tvaporizzazione - Tcondensazione ) =
= 0,588g * 4,297 J g-1 K-1 * ( 453,05K - 372,75K ) =
= 202,9J
Calore latente di vaporizzazione = Q2 =
= massa * ΔHvap =
= 0,588g * 2014,6 J g-1 =
= 1.184,6J
Calore per il surriscaldamento del vapore da Tvaporizzazione a Tsurriscaldamento = Q3 =
= massa * Cpmedio * ( Tsurriscaldamento - Tvaporizzazione ) =
= 0,588g * 2,228 J g-1 K-1 * ( 643,15K - 453,05K ) =
= 249,0J
Calore fornito = Q1 + Q2 + Q3 = 202,9J + 1.184,6J + 249,0J = 1.636,5J
LAB' = Pcaldaia * ( VB - VA ) =
= 1.000.000Pa * ( 0,0001718m3 - 0m3 ) =
= 171,8J
LB'C = Pcaldaia * VB'gamma * [ VC(1-gamma) - VB'(1-gamma) ] / (1 - gamma) =
= 1.000.000Pa * ( 0,0001718 m3 )9/7 * [ ( 0,001 m3 )( 1 - 9/7 ) - ( 0,0001718 m3 )( 1 - 9/7 ) ] / ( 1 - 9/7 ) =
= 237,8J
LCD = Pcondensatore * ( VD - VC ) =
= 100.000Pa * ( 0m3 - 0,001m3 ) =
= -100,0J
LDA = 0J
Lavoro motore =
= LAB + LBC + LCD + LDA =
= 171,8J + 237,8J + (-100J) + 0J =
= 309,6J
Volume di liquido da pompare = massa / densità del liquido =
= 0,588g / 0,95863 g dm-3 =
= 0,564cm3 = 0,000000564 m3
Lavoro pompa = ( Pcaldaia - Pcondensatore ) * Volume di liquido da pompare =
= ( 1.000.000Pa - 100.000Pa ) * 0,000000564 m3 =
= 0,5J
Lavoro utile = Lavoro motore - Lavoro pompa = 309,6J - 0,5J = 309,1J
Rendimento = Lavoro utile / Calore fornito = 309,1J / 1.636,5J = 0,189 (18,9%)
Frazione condensata = 0%
TABELLA RIASSUNTIVA | ||
PARAMETRO | Ciclo Rankine con vapore saturo a 10 bar | Ciclo Rankine con vapore surriscaldato a 370°C e 10bar |
Cilindrata motore | 1 dm3 | |
Lavoro motore | 264,3 J | 309,6 J |
Massa vapore consumato | 0,677 g | 0,588 g |
Lavoro pompa | 0,6 J | 0,5 J |
Lavoro utile | 263,7 J | 309,1 J |
Riscaldamento del liquido = Q1 | 233,5 J | 202,9 J |
Vaporizzazione = Q2 | 1.363,5 J | 1.184,6 J |
Surriscaldamento vapore = Q3 | - | 249,0 J |
Calore fornito | 1.597,0 J | 1.636,5 J |
Rendimento | 16,5% | 18,8% |
Frazione Condensata | 12,8% | 0% |
OSSERVAZIONI
Rispetto al ciclo Rankine con vapore saturo, il Rankine con vapore surriscaldato risulta di potenza maggiore: a parità di cilindrata di motore il lavoro utile passa da 263,7J a 309,1J (+17%).
Oltre ad un aumento della potenza si osserva anche un contenuto aumento di rendimento: dal 16,5% del vapore saturo si arriva al 18,9% del vapore surriscaldato a 370°C.
Tenendo conto che a 370°C il rendimento di Carnot è pari al 42%, il rendimento offerto dal ciclo Rankine a vapore surriscaldato si discosta notevolmente dal massimo teorico ottenibile. In pratica, il surriscaldamento non permette di mantenersi in prossimità del rendimento di Carnot.
A livello tecnologico, non va inoltre dimenticato che l'operatività a temperature più elevate richiede materiali termicamente più resistenti (e quindi verosimilmente più costosi). Inoltre, per mantenere le perdite di calore allo stesso livello di una situazione operativa a minore temperatura, è necessaria una maggiore coibentazione dell'impianto (con ulteriore aggravio dei costi).