Il ciclo Rankine del vapore surriscaldato

Nel ciclo Rankine del vapore saturo durante la fase di espansione adiabatica avviene una parziale condensazione del vapore.
Nei casi in cui la presenza di questo fenomeno risulti inaccettabile per motivi tecnologici, la formazione di liquido viene impedita mediante un adeguato surriscaldamento del vapore prima della sua immissione nel motore.
La curva di espansione adiabatica assume un diverso andamento che può essere interpolato con buona approssimazione utilizzando l'equazione

P * Vgamma = costante

in cui il coefficiente gamma è quello del gas poliatomico ideale che risulta essere pari a 9/7 (circa 1,286). Per ulteriori informazioni sulle trasformazioni adiabatiche dei gas ideali si rimanda al post intitolato "La trasformazione adiabatica".
Abbiamo già visto che per un'espansione del vapore saturo da 10bar a 1bar il coefficiente gamma può essere assunto pari a 1,138.
Essendo il coefficiente gamma del vapore surriscaldato maggiore di quello del vapore saturo, la caduta di pressione e di temperatura durante l'espansione adiabatica del vapore surriscaldato avviene più rapidamente rispetto al caso del vapore saturo.

Nell'immagine che segue viene proposto il confronto fra il ciclo con il vapore saturo e il ciclo con il vapore surriscaldato, in cui il volume finale dell'espansione adiabatica coincide. Il ciclo a vapore saturo è lo stesso già discusso nell'esempio alla fine del precedente post.


Si noti che in figura è rappresentato il caso molto particolare (e in pratica mai realizzabile) in cui VA e VD sono nulli.
Il ciclo di colore blu è relativo al vapore saturo a 10bar (179,9°C) mentre quello di colore rosso è relativo al vapore surriscaldato a 370°C alla pressione di 10bar.
La temperatura di surriscaldamento non è casuale. Il surriscaldamento a 370°C alla pressione di 10bar permette di arrivare alla pressione di 1bar con una temperatura prossima ai 100°C.
Essendo la curva di espansione adiabatica del vapore surriscaldato più ripida di quella del vapore saturo, il volume di inizio espansione risulta più elevato cioè

VB' > VB

Poichè il lavoro prodotto dal motore corrisponde all'area contenuta dalle curve di trasformazione, nel confronto proposto in figura risulta che con il vapore surriscaldato è possibile ottenere un maggior lavoro utile per ciclo.
Per la valutazione dell'area del ciclo con il vapor saturo (ciclo ABCD) si rimanda al post dedicato.
Per la valutazione dell'area del ciclo con il vapore surriscaldato è conveniente suddividere il calcolo in quattro blocchi: area sottesa dal tratto AB', area sottesa dal tratto B'C, area sottesa dal tratto CD e area sottesa dal tratto DA.
Il primo blocco è il lavoro di volume durante l'espansione isobara, il secondo blocco è il lavoro di volume durante l'espansione adiabatica, il terzo blocco è il lavoro di volume durante la fase di scarico, il quarto blocco è nullo perchè non c'è variazione di volume.
Il lavoro del motore sarà poi dato dalla somma dei quattro contributi

Lmotore = LAB' + LB'C + LCD + LDA

in cui il termine LCD ha segno negativo e il termine LDA è nullo.
Per il primo ed il terzo contributo le formule da applicare sono le seguenti

LAB' = Pcaldaia * ( VB' - VA )

dove

LAB' è il lavoro di volume nel tratto AB' espresso in J
Pcaldaia è la pressione in caldaia espressa in Pa
VB' è il volume nel punto B' espresso in m3
VA è il volume nel punto A espresso in m3

LCD = Pcondensatore * ( VD - VC )

dove

LCD è il lavoro di volume nel tratto CD espresso in J
Pcondensatore è la pressione in caldaia espressa in Pa
VD è il volume nel punto D espresso in m3
VC è il volume nel punto C espresso in m3

Con l'area sottesa dal tratto di curva di espansione adiabatica (LB'C) il calcolo si limita all'applicazione della formula che segue:

LB'C = Pcaldaia * VB'gamma * [ VC(1-gamma) - VB(1-gamma) ] / ( 1 - gamma )

dove

LB'C è il lavoro di volume nel tratto B'C espresso in J
Pcaldaia è la pressione in caldaia espressa in Pa
VB' è il volume nel punto B' espresso in m3
gamma è una costante pari a 9/7 (coefficiente di espansione adiabatica del gas ideale poliatomico)
VC è il volume nel punto C espresso in m3

Per quanto riguarda il lavoro consumato per il pompaggio il calcolo è il seguente

Lpompa = ( Pcaldaia - Pcondensatore ) * Vliquido

dove

Lpompa è il lavoro utilizzato per ciclo espresso in J
Pcaldaia è la pressione in caldaia espressa in Pa
Pcondensatore è la pressione nel condensatore espressa in Pa
Vliquido è il volume del liquido pompato espresso in m3

Il lavoro utile per ciclo è dato dalla seguente equazione

L = Lmotore - Lpompa

Per valutare il calore fornito al sistema è utile ed istruttivo separare il calcolo in tre stadi.

PRIMO STADIO
Riscaldamento del liquido in caldaia dalla temperatura di condensazione alla temperatura di ebollizione

Il processo avviene a pressione costante e in base a quanto già discusso il calore scambiato può essere determinato applicando l'equazione semplificata

Q1 = Cpmedio * n * ( Tvaporizzazione - Tcondensazione )

dove

Q1 è il calore scambiato espresso in J
Cpmedio è il calore specifico medio a pressione costante nell'intervallo di temperatura compreso fra Tcondensazione e Tvaporizzazione espresso in J mol-1 K-1
n è la quantità di liquido espressa in moli
Tvaporizzazione è la temperatura di vaporizzazione espressa in K
Tcondensazione è la temperatura di condensazione espressa in K

SECONDO STADIO
Vaporizzazione alla temperatura di vaporizzazione

Questo è un processo di tipo isotermo e contemporaneamente anche di tipo isobaro.
Per quanto già visto il calore fornito per la transizione di fase liquido-vapore è valutabile come segue

Q2 = n * ΔHvap(Tvaporizzazione)

dove

Q2 è il calore scambiato nel processo espresso in J
n è la quantità vaporizzata espressa in moli
ΔHvap(Tvaporizzazione) è l'entalpia molare di vaporizzazione alla temperatura di vaporizzazione espressa in J mol-1

TERZO STADIO
Surriscaldamento del vapore in caldaia dalla temperatura di vaporizzazione alla temperatura di surriscaldamento

Il processo avviene a pressione costante e in base a quanto già discusso il calore scambiato può essere determinato applicando l'equazione semplificata

Q3 = Cpmedio * n * ( Tsurriscaldamento - Tvaporizzazione )

dove

Q3 è il calore scambiato espresso in J
Cpmedio è il calore specifico medio a pressione costante nell'intervallo di temperatura compreso fra Tvaporizzazione e Tsurriscaldamento espresso in J mol-1 K-1
n è la quantità di vapore espressa in moli
Tsurriscaldamento è la temperatura di surriscaldamento espressa in K
Tvaporizzazione è la temperatura di vaporizzazione espressa in K

Nell'esempio numerico che segue viene proposto il confronto fra ciclo Rankine con il vapore saturo e ciclo Rankine con il vapore surriscaldato su due motori di pari cilindrata e alle stesse pressioni operative. Per il dettaglio sui calcoli relativi al ciclo Rankine con vapore saturo si rimanda all'esempio riportato alla fine del post dedicato a quel ciclo.

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ESEMPIO NUMERICO

DATI IN INGRESSO
Fluido di lavoro: acqua

VA: 0 dm3 = 0 m3 (CASO IDEALE)
VB': 0,1718 dm3 = 0,0001718 m3
VC: 1 dm3 = 0,001 m3
VD: 0 dm3 = 0 m3 (CASO IDEALE)

Densità del liquido a Tcondensazione e 1 bar = 958,63 kg m-3 = 0,95863 g cm-3
Pressione nel condensatore: Pcondensatore = 100.000Pa = 1bar
Temperatura di condensazione: 99,6°C = 372,75K

Cpmedio,liquido: 77,4 J mol-1 K-1 = 4,297 J g-1 K-1

Pressione in caldaia: Pcaldaia = 1.000.000Pa = 10bar
Temperatura di vaporizzazione: 179,9°C = 453,05K
ΔHvap(Tvaporizzazione): 34.278 J mol-1 = 2.014,6 J g-1

Temperatura di surriscaldamento: 370°C = 643,15K
Cpmedio,vapore: 40,11 J mol-1 K-1 = 2,228 J g-1 K-1
Densità vapore a Tsurriscaldamento e 10bar (vapore surriscaldato): 3,4225 kg m-3 = 3,4225 g dm-3

DATI IN USCITA

Massa di vapore consumata per ciclo = msurriscaldato =
= VB' * densità vapore surriscaldato =
= 0,1718 dm3 * 3,4225 g dm-3 =
= 0,588g

Calore di riscaldamento del liquido da Tcondensazione a Tvaporizzazione = Q1 =
= massa * Cpmedio * ( Tvaporizzazione - Tcondensazione ) =
= 0,588g * 4,297 J g-1 K-1 * ( 453,05K - 372,75K ) =
= 202,9J

Calore latente di vaporizzazione = Q2 =
= massa * ΔHvap =
= 0,588g * 2014,6 J g-1 =
= 1.184,6J

Calore per il surriscaldamento del vapore da Tvaporizzazione a Tsurriscaldamento = Q3 =
= massa * Cpmedio * ( Tsurriscaldamento - Tvaporizzazione ) =
= 0,588g * 2,228 J g-1 K-1 * ( 643,15K - 453,05K ) =
= 249,0J

Calore fornito = Q1 + Q2 + Q3 = 202,9J + 1.184,6J + 249,0J = 1.636,5J

LAB' = Pcaldaia * ( VB - VA ) =
= 1.000.000Pa * ( 0,0001718m3 - 0m3 ) =
= 171,8J

LB'C = Pcaldaia * VB'gamma * [ VC(1-gamma) - VB'(1-gamma) ] / (1 - gamma) =
= 1.000.000Pa * ( 0,0001718 m3 )9/7 * [ ( 0,001 m3 )( 1 - 9/7 ) - ( 0,0001718 m3 )( 1 - 9/7 ) ] / ( 1 - 9/7 ) =
= 237,8J

LCD = Pcondensatore * ( VD - VC ) =
= 100.000Pa * ( 0m3 - 0,001m3 ) =
= -100,0J

LDA = 0J

Lavoro motore =
= LAB + LBC + LCD + LDA =
= 171,8J + 237,8J + (-100J) + 0J =
= 309,6J

Volume di liquido da pompare = massa / densità del liquido =
= 0,588g / 0,95863 g dm-3 =
= 0,564cm3 = 0,000000564 m3

Lavoro pompa = ( Pcaldaia - Pcondensatore ) * Volume di liquido da pompare =
= ( 1.000.000Pa - 100.000Pa ) * 0,000000564 m3 =
= 0,5J

Lavoro utile = Lavoro motore - Lavoro pompa = 309,6J - 0,5J = 309,1J

Rendimento = Lavoro utile / Calore fornito = 309,1J / 1.636,5J = 0,189 (18,9%)

Frazione condensata = 0%

TABELLA RIASSUNTIVA
PARAMETROCiclo Rankine
con vapore saturo a 10 bar
Ciclo Rankine
con vapore surriscaldato a 370°C e 10bar
Cilindrata motore1 dm3
Lavoro motore264,3 J309,6 J
Massa vapore consumato0,677 g0,588 g
Lavoro pompa0,6 J0,5 J
Lavoro utile263,7 J309,1 J
Riscaldamento del liquido = Q1233,5 J202,9 J
Vaporizzazione = Q21.363,5 J1.184,6 J
Surriscaldamento vapore = Q3-249,0 J
Calore fornito1.597,0 J1.636,5 J
Rendimento16,5%18,8%
Frazione Condensata12,8%0%


OSSERVAZIONI

Rispetto al ciclo Rankine con vapore saturo, il Rankine con vapore surriscaldato risulta di potenza maggiore: a parità di cilindrata di motore il lavoro utile passa da 263,7J a 309,1J (+17%).
Oltre ad un aumento della potenza si osserva anche un contenuto aumento di rendimento: dal 16,5% del vapore saturo si arriva al 18,9% del vapore surriscaldato a 370°C.
Tenendo conto che a 370°C il rendimento di Carnot è pari al 42%, il rendimento offerto dal ciclo Rankine a vapore surriscaldato si discosta notevolmente dal massimo teorico ottenibile. In pratica, il surriscaldamento non permette di mantenersi in prossimità del rendimento di Carnot.
A livello tecnologico, non va inoltre dimenticato che l'operatività a temperature più elevate richiede materiali termicamente più resistenti (e quindi verosimilmente più costosi). Inoltre, per mantenere le perdite di calore allo stesso livello di una situazione operativa a minore temperatura, è necessaria una maggiore coibentazione dell'impianto (con ulteriore aggravio dei costi).

Il ciclo Rankine del vapore saturo

Quando nel ciclo isobaro-isocoro del vapore l'espansione isobara ad alta pressione viene seguita da un'espansione adiabatica che fa abbassare la pressione fino al valore presente nel condensatore si riesce a ricavare altro lavoro di volume e il rendimento aumenta.
Si segnala che un ciclo così definito non corrisponde esattamente al ciclo Rankine, ma nel post corrente verrà comunque identificato con questo nome per l'estrema somiglianza con esso.
L'importanza del ciclo Rankine deriva dal fatto che esso stabilisce il massimo rendimento termomeccanico per i cicli realizzabili con un sistema liquido-vapore.

Nell'animazione proposta di seguito è schematizzato un motore a vapore che funziona con il ciclo Rankine.



Sulla destra ci sono il condensatore, la pompa e la caldaia. Sulla sinistra c'è il motore di cui sono stati rappresentati il cilindro, il pistone e due valvole pilotate.
La pompa trasferisce il liquido dal condensatore alla caldaia.
In caldaia viene fornito il calore per la vaporizzazione ed eventualmente per il surriscaldamento del vapore.
Per quanto già visto, la pressione in caldaia è determinata dalla temperatura del liquido.
Quando il pistone è completamente a destra, la valvola inferiore (valvola di scarico) si chiude mentre la valvola superiore (valvola di immissione) si apre. Il vapore in pressione entra nel motore e spinge il pistone verso sinistra.
La pressione in caldaia durante la fase di espansione resta costante se viene fornito calore sufficiente per generare la quantità di vapore che entra nel motore.
Quando è avvenuta la prima parte di corsa, la valvola di immissione si chiude e il vapore all'interno del motore inizia l'espansione adiabatica.
Al punto morto superiore (pistone completamente a sinistra), la pressione all'interno del motore è diminuita fino ad eguagliare la pressione all'interno del condensatore e si apre la valvola di scarico.
Il pistone si muove verso destra e scarica il vapore. All'interno del condensatore il vapore cambia di fase e diventa liquido. La pressione all'interno del radiatore freddo è determinata dalla temperatura della parete più fredda del condensatore. Se la dissipazione termica è sufficiente a mantenere costante la temperatura della parete più fredda, la pressione all'interno del condensatore non varia.
Al punto morto inferiore (pistone completamente a destra), la valvola di scarico si chiude, poi si apre la valvola di immissione e il vapore ad alta pressione inizia di nuovo ad entrare in camera.
Il ciclo si completa con il pompaggio in caldaia del liquido che si forma nel condensatore.

Nello schema animato proposto si individuano quattro elementi distinti ciascuno con la propria funzione:
1) la caldaia è lo scambiatore caldo
2) il motore è la parte attiva che converte l'energia potenziale del vapore generato in caldaia in lavoro
3) il condensatore è lo scambiatore freddo
4) la pompa è la parte passiva che ripristina il liquido in caldaia consumando lavoro per incrementare l'energia potenziale del liquido

Il lavoro prodotto dal motore corrisponde all'area del ciclo cioè alla zona di colore giallo nell'immagine che segue. Il ciclo rappresentato è quello relativo all'esempio numerico proposto alla fine del post.



Si noti che in figura è rappresentato il caso molto particolare (e in pratica mai realizzabile) in cui VA e VD sono nulli.

Per la valutazione dell'area è conveniente suddividere il calcolo in quattro blocchi: area sottesa dal tratto AB, area sottesa dal tratto BC, area sottesa dal tratto CD e area sottesa dal tratto DA.
Il primo blocco è il lavoro di volume durante l'espansione isobara, il secondo blocco è il lavoro di volume durante l'espansione adiabatica, il terzo blocco è il lavoro di volume durante la fase di scarico, il quarto blocco è nullo perchè non c'è variazione di volume.
Il lavoro del motore sarà poi dato dalla somma dei quattro contributi

Lmotore = LAB + LBC + LCD + LDA

in cui il termine LCD ha segno negativo e il termine LDA è nullo.
Per il primo ed il terzo contributo le formule da applicare sono le seguenti

LAB = Pcaldaia * ( VB - VA )

dove

LAB è il lavoro di volume nel tratto AB espresso in J
Pcaldaia è la pressione in caldaia espressa in Pa
VB è il volume nel punto B espresso in m3
VA è il volume nel punto A espresso in m3

LCD = Pcondensatore * ( VD - VC )

dove

LCD è il lavoro di volume nel tratto CD espresso in J
Pcondensatore è la pressione in caldaia espressa in Pa
VD è il volume nel punto D espresso in m3
VC è il volume nel punto C espresso in m3

Con l'area sottesa dal tratto di curva di espansione adiabatica (LBC) il calcolo è più complesso ed è necessario conoscere la curva di trasformazione.
Abbiamo già visto il metodo generale per risolvere il problema e nel caso dell'espansione adiabatica del vapore saturo da 10bar a 1bar la curva di trasformazione può essere descritta con buona approssimazione dall'equazione P*Vgamma=costante con gamma=1,138.
Conoscendo il valore di gamma per l'espansione adiabatica del vapore, l'equazione che permette il calcolo dell'area è la seguente:

LBC = Pcaldaia * VBgamma * [ VC(1-gamma) - VB(1-gamma) ] / ( 1 - gamma )

dove

LBC è il lavoro di volume nel tratto BC espresso in J
Pcaldaia è la pressione in caldaia espressa in Pa
VB è il volume nel punto B espresso in m3
gamma è un numero (che viene ottenuto dall'interpolazione della curva di espansione reale con un'equazione del tipo P*Vgamma=costante)
VC è il volume nel punto C espresso in m3

Per quanto riguarda il lavoro consumato per il pompaggio il calcolo è il seguente

Lpompa = ( Pcaldaia - Pcondensatore ) * Vliquido

dove

Lpompa è il lavoro utilizzato per ciclo espresso in J
Pcaldaia è la pressione in caldaia espressa in Pa
Pcondensatore è la pressione nel condensatore espressa in Pa
Vliquido è il volume del liquido pompato espresso in m3

Il lavoro utile per ciclo è dato dalla seguente equazione

L = Lmotore - Lpompa

Per valutare il calore fornito al sistema è utile ed istruttivo separare il calcolo in due stadi.

PRIMO STADIO
Riscaldamento del liquido in caldaia dalla temperatura di condensazione alla temperatura di ebollizione

Il processo avviene a pressione costante e in base a quanto già discusso il calore scambiato può essere determinato applicando l'equazione semplificata

Q1 = Cpmedio * n * ( Tvaporizzazione - Tcondensazione )

dove

Q1 è il calore scambiato espresso in J
Cpmedio è il calore specifico medio a pressione costante nell'intervallo di temperatura compreso fra Tcondensazione e Tvaporizzazione espresso in J mol-1 K-1
n è la quantità di liquido espressa in moli
Tvaporizzazione è la temperatura di vaporizzazione espressa in K
Tcondensazione è la temperatura di condensazione espressa in K

SECONDO STADIO
Vaporizzazione alla temperatura di vaporizzazione

Questo è un processo di tipo isotermo e contemporaneamente anche di tipo isobaro.
Per quanto già visto il calore fornito per la transizione di fase liquido-vapore è valutabile come segue

Q2 = n * ΔHvap(Tvaporizzazione)

dove

Q2 è il calore scambiato nel processo espresso in J
n è la quantità vaporizzata espressa in moli
ΔHvap(Tvaporizzazione) è l'entalpia molare di vaporizzazione alla temperatura di vaporizzazione espressa in J mol-1

Nell'esempio numerico che segue viene proposto il confronto fra ciclo Rankine e ciclo isobaro-isocoro su due motori di pari cilindrata e alle stesse temperature e pressioni operative. Per il dettaglio sui calcoli relativi al ciclo isobaro-isocoro si rimanda all'esempio riportato alla fine del post dedicato a quel ciclo.

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ESEMPIO NUMERICO

DATI IN INGRESSO
Fluido di lavoro: acqua

VA: 0 dm3 = 0 m3 (CASO IDEALE)
VB: 0,1315 dm3 = 0,0001315 m3
VC: 1 dm3 = 0,001 m3
VD: 0 dm3 = 0 m3 (CASO IDEALE)

Densità del liquido a Tcondensazione e 1 bar = 958,63 kg m-3 = 0,95863 g cm-3
Pressione nel condensatore: Pcondensatore = 100.000Pa = 1bar
Temperatura di condensazione: 99,6°C = 372,75K

Cpmedio,liquido: 77,4 J mol-1 K-1 = 4,297 J g-1 K-1

Pressione in caldaia: Pcaldaia = 1.000.000Pa = 10bar
Temperatura di vaporizzazione: 179,9°C = 453,05K
ΔHvap(Tvaporizzazione): 34.278 J mol-1 = 2.014,6 J g-1
Densità vapore a Tvaporizzazione e 10bar (vapore saturo): 5,1451 kg m-3 = 5,1451 g dm-3

DATI IN USCITA

Massa di vapore consumata per ciclo = msaturo =
= VB * densità vapore saturo =
= 0,1315 dm3 * 5,1451 g dm-3 =
= 0,677g

Calore di riscaldamento del liquido da Tcondensazione a Tvaporizzazione = Q1 =
= massa * Cpmedio * ( Tvaporizzazione - Tcondensazione ) =
= 0,677g * 4,297 J g-1 K-1 * ( 453,05K - 372,75K ) =
= 233,5J

Calore latente di vaporizzazione = Q2 =
= massa * ΔHvap =
= 0,677g * 2014,6 J g-1 =
= 1.363,5J

Calore fornito = Q1 + Q2 = 233,5J + 1.363,5J = 1.597,0J

LAB = Pcaldaia * ( VB - VA ) =
= 1.000.000Pa * ( 0,0001315m3 - 0m3 ) =
= 131,5J

LBC = Pcaldaia * VBgamma * [ VC(1-gamma) - VB(1-gamma) ] / (1 - gamma) =
= 1.000.000Pa * ( 0,0001315 m3 )1,138 * [ ( 0,001 m3 )( 1 - 1,138 ) - ( 0,0001315 m3 )( 1 - 1,138 ) ] / ( 1 - 1,138 ) =
= 232,7J

LCD = Pcondensatore * ( VD - VC ) =
= 100.000Pa * ( 0m3 - 0,001m3 ) =
= -100,0J

LDA = 0J

Lavoro motore =
= LAB + LBC + LCD + LDA =
= 131,5J + 232,7J + (-100J) + 0J =
= 264,3J

Volume di liquido da pompare = massa / densità del liquido =
= 0,677g / 0,95863 g dm-3 =
= 0,706cm3 = 0,000000706 m3

Lavoro pompa = ( Pcaldaia - Pcondensatore ) * Volume di liquido da pompare =
= ( 1.000.000Pa - 100.000Pa ) * 0,000000706 m3 =
= 0,6J

Lavoro utile = Lavoro motore - Lavoro pompa = 264,3J - 0,6J = 263,7J

Rendimento = Lavoro utile / Calore fornito = 263,7J / 1.597,0J = 0,165 (16,5%)

Frazione condensata = 12,8% (per il calcolo di questo valore si rimanda al post intitolato "L'espansione adiabatica del vapore saturo - Episodio 02")

TABELLA RIASSUNTIVA
PARAMETROCiclo RankineCiclo isobaro-isocoro
Cilindrata motore1 dm3
Lavoro motore264,3 J900,0 J
Massa vapore consumato0,677 g5,5 g
Lavoro pompa0,6 J4,8 J
Lavoro utile263,7 J895,2 J
Riscaldamento del liquido = Q1233,5 J1.775,3 J
Vaporizzazione = Q21.363,5 J10.365,3 J
Calore fornito1.597,0 J12.140,6 J
Rendimento16,5%7,4%
Frazione Condensata12,8%0%


OSSERVAZIONI

Rispetto al ciclo isobaro-isocoro, il Rankine risulta depotenziato: a parità di cilindrata di motore il lavoro utile scende da 895,2J a 263,7J.
Ma se da un lato la potenza viene penalizzata, dall'altro il rendimento teorico del ciclo Rankine si alza al 16,5% contro il 7,4% del ciclo isobaro-isocoro. Tale valore apparentemente modesto, in realtà è estremamente vicino a quello massimo teorico stabilito dal rendimento di Carnot che alle temperature operative considerate nell'esempio risulta essere del 17,7%.

L'espansione adiabatica del vapore saturo - Episodio 02

Nel post precedente è stato presentato e discusso il metodo per risolvere numericamente il problema dell'espansione adiabatica del vapore saturo.
In questo post verrà applicata la metodologia suddividendo l'espansione in un numero crescente di step (1, 2, 3, 9 e 20). Vedremo che all'aumentare delle suddivisioni la frazione condensata e il lavoro di volume tendono progressivamente a diminuire convergendo comunque rapidamente ad un valore asintotico.
Per snellire la trattazione vengono mostrati direttamente i grafici che rappresentano l'espansione nel piano P-V e delle tabelle che raccolgono i valori numerici delle grandezze fisiche coinvolte.


ESPANSIONE ADIABATICA DI 1 kg DI VAPORE SATURO (valutazione a 1 step)
GRANDEZZA FISICAVALORE INIZIALEVALORE FINALE
Pressione10 bar1 bar
Temperatura179,9°C99,6°C
Frazione condensata0%24,8%
Volume vapore0,19436 m31,27451 m3
Volume liquido0 m30,00026 m3
Volume complessivo0,19436 m31,27477 m3
Lavoro di volume594,2 kJ



ESPANSIONE ADIABATICA DI 1 kg DI VAPORE SATURO (valutazione a 2 step)
GRANDEZZA FISICAVALORE INIZIALEVALORE FINALE
Pressione10 bar1 bar
Temperatura179,9°C99,6°C
Frazione condensata0%16,1%
Volume vapore0,19436 m31,42152 m3
Volume liquido0 m30,00017 m3
Volume complessivo0,19436 m31,42169 m3
Lavoro di volume413,0 kJ



ESPANSIONE ADIABATICA DI 1 kg DI VAPORE SATURO (valutazione a 3 step)
GRANDEZZA FISICAVALORE INIZIALEVALORE FINALE
Pressione10 bar1 bar
Temperatura179,9°C99,6°C
Frazione condensata0%14,5%
Volume vapore0,19436 m31,44838 m3
Volume liquido0 m30,00015 m3
Volume complessivo0,19436 m31,44853 m3
Lavoro di volume379,9 kJ



ESPANSIONE ADIABATICA DI 1 kg DI VAPORE SATURO (valutazione a 9 step)
GRANDEZZA FISICAVALORE INIZIALEVALORE FINALE
Pressione10 bar1 bar
Temperatura179,9°C99,6°C
Frazione condensata0%13,0%
Volume vapore0,19436 m31,47407 m3
Volume liquido0 m30,00013 m3
Volume complessivo0,19436 m31,47420 m3
Lavoro di volume348,2 kJ



ESPANSIONE ADIABATICA DI 1 kg DI VAPORE SATURO (valutazione a 20 step)
GRANDEZZA FISICAVALORE INIZIALEVALORE FINALE
Pressione10 bar1 bar
Temperatura179,9°C99,6°C
Frazione condensata0%12,8%
Volume vapore0,19436 m31,47665 m3
Volume liquido0 m30,00013 m3
Volume complessivo0,19436 m31,47678 m3
Lavoro di volume345,1 kJ

Le immagini e le tabelle mostrano che nel passaggio da 9 a 20 step le variazioni sull'andamento sono estremamente limitate. Il lavoro di volume varia da 348,2kJ a 345,1kJ (-0,9%) e la frazione condensata si abbassa dal 13,0% al 12,8%.
Per questo motivo i 20 step possono essere considerati sufficientemente precisi da ritenersi rappresentativi del processo.
A questo punto il passo successivo è l'interpolazione dei punti individuati nel grafico a 20 step con una curva. Trattandosi di un'espansione adiabatica, l'equazione scelta per l'interpolazione ha la forma P*Vgamma=costante.

Il miglior valore di gamma per l'espansione adiabatica del vapore saturo da 10bar a 1bar risulta essere pari a 1,138.

Nell'immagine che segue sono mostrati i punti del grafico a 20 step e l'interpolata.



Abbiamo già visto che la formula che permette di calcolare l'area sottesa da una curva della forma P=costante/Vgamma è la seguente:


Per l'esempio proposto il lavoro di volume risulta uguale a 343,8kJ (in perfetto accordo con quello riportato nell'ultima tabella che è pari a 345,1kJ).
In questo post è stato dimostrato che l'espansione abiabatica del vapore saturo da 10bar a 1bar nel piano P-V può essere rappresentata con ottima approssimazione da una curva di equazione P*Vgamma=costante con gamma=1,138.
Si segnala che tale interpolazione è valida solo per un'espansione che inizia a 10bar e termina a 1 bar ed estenderla a trasformazioni con pressione inziale o finale diverse può portare a errori di valutazione.

L'espansione adiabatica del vapore saturo - Episodio 01

Il primo post dedicato al mondo dei motori a transizione di fase liquido-vapore è stato quello relativo alla tensione di vapore dell'acqua.
Il grafico P-T mostrato in quel frangente può essere utilizzato per stabilire se il vapore acqueo si trova nel suo stato di saturazione: il vapore è saturo quando la sua temperatura e la sua pressione sono quelle di un punto appartenente alla curva della tensione di vapore in funzione della temperatura.
Per comodità viene riportato di seguito il grafico citato.


Per quanto già visto, l'espansione adiabatica di un gas ideale provoca un abbassamento della sua pressione e della sua temperatura.
Il vapore saturo ha un comportamento similare in quanto pressione e temperatura diminuiscono nell'espansione adiabatica, ma presenta una differenza fondamentale: al processo di espansione adiabatica del vapore saturo si accompagna una condensazione parziale del vapore.
Questo fenomeno libera calore e fa in modo che la pressione e la temperatura diminuiscano meno rapidamente rispetto ad un'analoga espansione di un gas.
In questo post viene presentato un approccio numerico/sperimentale che permette di stabilire l'andamento della pressione e della frazione condensata in funzione del grado di espansione del vapore.

STATO INIZIALE
Lo stato di partenza da cui comincia l'espansione è noto ed è costituito da una certa quantità di vapore saturo a pressione e temperatura definiti (Piniziale e Tiniziale).
Le equazioni riportate di seguito sono valide per il caso più generale in cui siano presenti entrambe le fasi (liquido e vapore) e vengono poi riportate al caso specifico in cui la frazione condensata sia assente nello stato iniziale.

m = mvapore saturo iniziale + mliquido iniziale
mvapore saturo iniziale = ( 1 - Frazione condensatainiziale ) * m = ( 1 - FCin ) * m
mliquido iniziale = Frazione condensatainiziale * m = FCin * m

Hvapore saturo @Piniziale(Tiniziale) = Hvap sat in = TABULATO
ρvapore saturo @Piniziale(Tiniziale) = ρvap sat in = TABULATO
Hliquido @Piniziale(Tiniziale) = Hliq in = TABULATO
ρliquido @Piniziale(Tiniziale) = ρliq in = TABULATO

quindi l'entalpia e l'energia interna dello stato iniziale risultano essere

Hin = Hvap sat in * mvapore saturo iniziale + Hliq in * mliquido iniziale =
= Hvap sat in * m * ( 1 - FCin ) + Hliq in * m * FCin

Uin = Hin + Pin * Vin =
= Hin + Pin * ( mvapore saturo iniziale / ρvap sat in + mliquido iniziale / ρliq in ) =
= Hin + Pin * [ ( 1 - FCin ) * m / ρvap sat in + FCin * m / ρliq in ]

Nel caso in cui lo stato iniziale sia costituito solo da vapore, la frazione condensata è nulla e le equazioni generali riportate appena incontrate si semplificano in

Hin = Hvap sat in * m

Uin = Hin + Pin * Vin = Hin + P * m / ρvap sat in

STATO FINALE
Per effetto del processo di espansione adiabatica una parte del vapore si condensa. Il liquido formato si va ad aggiungere all'eventuale frazione condensata già presente nello stato iniziale. Lo stato finale può quindi essere rappresentato come segue.

m = mvapore saturo iniziale + mliquido finale
mvapore saturo finale = ( 1 - Frazione condensatafinale ) * m = ( 1 - FCfin ) * m
mliquido finale = Frazione condensatafinale * m = FCfin * m

Hvapore saturo @Pfinale(Tfinale) = Hvap sat fin = TABULATO
ρvapore saturo @Pfinale(Tfinale) = ρvap sat fin = TABULATO
Hliquido @Pfinale(Tfinale) = Hliq fin = TABULATO
ρliquido @Pfinale(Tfinale) = ρliq fin = TABULATO

quindi l'entalpia e l'energia interna dello stato finale diventano

Hfin = Hvap sat fin * m * ( 1 - FCfin) + Hliq fin * m * FCfin

Ufin = Hfin + Pfin * Vfin =
= Hfin + Pfin * ( mvap sat fin / ρvap sat fin + mliq fin / ρliq fin ) =
= Hfin + Pfin * [ ( 1 - FCfinale ) * m / ρvap sat fin + FCfin * m / ρliq fin ]

Poichè in un'espansione adiabatica vale la relazione

L = -ΔU = - ( Ufin - Uin ) = Uin - Ufin

conoscendo il valore del lavoro diventa possibile determinare l'ammontare della frazione condensata.

Dal punto di vista matematico è conveniente adottare l'approssimazione lineare che consiste nell'assumere la curva di trasformazione sul piano P-V uguale ad un segmento che congiunge lo stato iniziale a quello finale. In questo caso il lavoro di volume è l'area di un trapezio rettangolo in cui l'altezza è data dalla variazione di volume, la base maggiore dalla pressione iniziale e la base minore dalla pressione finale

L = ( Pin + Pfin ) * ( Vfin - Vin ) / 2 =
= ( Pin + Pfin ) * [ ( mvap sat fin / ρvap sat fin + mliq fin / ρliq fin ) - ( mvap sat in / ρvap sat in + mliq in / ρliq in ) ] / 2 =
= ( Pin + Pfin ) * [ ( 1 - FCfin ) * m / ρvap sat fin + FCfin * m / ρliq fin - ( 1 - FCin ) * m / ρvap sat in + FCin * m / ρliq in ] / 2

Unendo quest'ultima equazione alle precedenti e con alcuni passaggi algebrici è possibile ottenere l'equazione per calcolare la frazione condensata


Di seguito viene proposto un esempio in cui vengono applicate le equazioni discusse.

ESEMPIO NUMERICO

STATO INIZIALE: 1kg di vapore saturo a 10bar (179,9°C)

m = mvapore = 1kg
mliquido = 0kg (la fase liquida è assente)
FCin = 0

L'entalpia specifica e la densità tabulati risultano essere

Hvapore saturo, @10bar(179,9°C) = 2.777,1 kJ kg-1
ρvapore saturo, @10bar(179,9°C) = 5,1451 kg m-3

quindi l'entalpia e l'energia interna dello stato iniziale diventano

Hin = Hvapore saturo, @10bar(179,9°C) * m =
= 2.777,1 kJ kg-1 * 1kg =
= 2.777,1kJ

Uin = Hin - Pin * m / ρvapore saturo, @10bar(179,9°C) =
2.777,1 kJ kg-1 * 1kg - 1.000kPa * 1kg / ( 5,1451 kg m-3 ) =
= 2.777,1kJ - 194,4kJ =
= 2.582,7kJ

STATO FINALE: Vapore saturo a 1 bar (99,6°C) e liquido a 1 bar e 99,6°C per una massa complessiva pari a 1kg

Le entalpie specifiche e le densità tabulate risultano essere

Hvapore saturo, @1bar(99,6°C) = 2.674,9 kJ kg-1
ρvapore saturo, @1bar(99,6°C) = 0,5904 kg m-3

Hliquido, @1bar e 99,6°C = 417,50 kJ kg-1
ρliquido, @1bar e 99,6°C = 958,63 kg m-3

Applicando l'equazione riportata sopra per il calcolo della frazione condensata si ottiene

Frazione condensata finale = FCfin = 0,2476 (24,76%)

da cui a cascata è possibile calcolare tutti gli altri valori

Hfin = Hvap saturo, @1bar(99,6°C) * ( 1 - Frazione condensata ) * m + Hliquido, @1bar e 99,6°C * Frazione condensata * m =
= 2.674,9 kJ kg-1 * ( 1 - 0,2476 ) * 1kg + 417,50 kJ kg-1 * 0,2476 * 1kg =
= 2.116,0kJ

Ufin = Hfin - P * [ ( 1 - FCfin ) * m / ρvapore saturo, @1bar(99,6°C) + FCfinale * m / ρvapore saturo, @1bar e 99,6°C ] =
= 2.116,0 kJ - 100kPa * [ ( 1 - 0,2476 ) * 1kg / ( 0,5904 kg m-3 ) + 0,2476 * 1kg / ( 958,63 kg m-3 ) ] =
= 1.988,5kJ

L = ( Pin + Pfin ) * [ ( 1 - FCfin ) * m / ρvap sat fin + FCfin * m / ρliq fin - ( 1 - FCin ) * m / ρvap sat fin + FCfin * m / ρliq fin ] / 2

Poichè lo stato iniziale è costituito solo da vapore, la frazione condensata iniziale è nulla e l'equazione generale sopra riportata si semplifica in

L = ( Pin + Pfin ) * [ ( 1 - FCfin ) * m / ρvap sat fin + FCfin * m / ρliq fin - m / ρvap sat fin ] / 2 =
= ( 1.000kPa + 100kPa ) * [ ( 1 - 0,2476 ) * 1kg / ( 0,5904 kg m-3 ) + 0,2476 * 1kg / ( 958,63 kg m-3 ) - 1kg / ( 5,1451 kg m-3 ) ] / 2 =
= 594,2kJ

Il lavoro risulta ovviamente identico alla variazione di energia interna

L = -ΔU = - ( Ufin - Uin ) = Uin - Ufin =
= 2.582,7kJ - 1.988,5kJ = 594,2kJ

Il diagramma P-V che segue rappresenta i punti relativi agli stati iniziale e finale della trasformazione e l'approssimazione lineare adottata per il calcolo del lavoro di volume. Il valore di quest'ultimo corrisponde a quello dell'area di colore verde.



Si segnala che l'esempio numerico proposto ha una funzione dimostrativa/didattica della metodologia ma non deve essere considerato la soluzione definitiva. In tal senso si anticipa che il metodo proposto è tanto più preciso quanto minore è la differenza di pressione fra lo stato iniziale e quello finale e quindi per migliorare l'attendibilità dei risultati è necessario suddividere l'espansione in più passaggi (step).
Nel prossimo post scopriremo che valutare un'espansione adiabatica del vapore saturo da 10bar a 1bar in un solo step come fatto nell'esempio genera una stima errata per eccesso sia sul lavoro (+73%) che sulla frazione condensata (+93%) e che per ottenere un risultato più realistico è indispensabile suddividere l'espansione in più step.

Entalpia ed energia interna

Nei post precedenti è stato mostrato come valutare il calore scambiato sia nei processi di riscaldamento a pressione costante in assenza di transizioni di fase (per maggiori informazioni: "Gli scambi termici dell'acqua a pressione costante") sia nel processo di vaporizzazione (per maggiori informazioni: "Gli scambi termici nella vaporizzazione dell'acqua "). I calcoli coinvolti sono articolati, ma non complessi.
Una funzione di stato che permette di gestire e ricavare elegantemente le stesse informazioni è l'entalpia.
Il calore scambiato e la variazione di entalpia per una trasformazione in un sistema liquido-vapore sono legati fra loro in questo modo

Q = ΔH = Hfinale - Hiniziale

dove

Q è il calore scambiato espresso in J
ΔH è la variazione di entalpia espressa in J
Hfinale è l'entalpia dello stato finale espressa in J
Hiniziale è l'entalpia dello stato iniziale espressa in J

Come per altre grandezze fisiche, anche i valori di entalpia per i vari stati dell'acqua liquida e vapore sono facilmente reperibili in rete e in letteratura.

Un esempio aiuta a chiarire la potenzialità e la rapidità di calcolo offerti dall'utilizzo dell'entalpia.

Per determinare il calore scambiato per trasformare 1kg di acqua liquida a 1bar e 99,6°C in 1kg di vapore saturo alla pressione di 10bar (179,9°C) basta conoscere il valore dell'entalpia dello stato finale (1kg di vapore saturo a 10bar), quello dell'entalpia dello stato iniziale (1kg di acqua liquida a 1 bar e 99,6°C) e farne la differenza.

Hliquido @1bar e 99,6°C = 417,5 kJ kg-1
Hvapore saturo @10bar (179,9°C) = 2.777,1 kJ kg-1

Hiniziale = Hliquido @1bar e 99,6°C * m = 417,5 kJ kg-1 * 1kg = 417,5kJ
Hfinale = Hvapore saturo @10bar (179,9°C) * m = 2.777,1 kJ kg-1 * 1kg = 2.777,1kJ

Q = ΔH = Hfinale - Hiniziale = 2.777,1kJ - 417,5kJ = 2.359,6kJ


L'energia interna, simbolo U, è un'altra funzione di stato ed è legata all'entalpia dalla seguente equazione

U = H - P * V

dove

U è l'energia interna espressa in J
H è l'entalpia espressa in J
P è la pressione espressa in Pa
V è il volume espresso in m3

Tale funzione risulta di estrema utilità nella trattazione delle espansioni adiabatiche in quanto il lavoro di volume è vincolato alla variazione di energia interna dalla seguente relazione

L = -ΔU = - ( Ufinale - Uiniziale ) = Uiniziale - Ufinale

Mentre la trasformazione adiabatica dei gas ideali è rappresentabile da equazioni algebriche definite e il lavoro associato alla trasformazione è calcolabile in modo esatto (per ulteriori informazioni si rimanda al post dedicato alla trasformazione adiabatica), nel caso del vapore la situazione è notevolmente più complessa.
L'espansione adiabatica del vapore saturo è un argomento poco conosciuto, ma di notevole interesse sia dal punto di vista teorico che dal punto di vista applicativo.
Nel prossimo post vedremo che per riuscire a determinare cosa accade durante l'espansione adiabatica è necessario adottare un approccio numerico. L'uso delle funzioni di stato entalpia ed energia interna introdotte in questo post rende i calcoli più snelli e lineari.

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