Quando nel ciclo isobaro-isocoro del vapore l'espansione isobara ad alta pressione viene seguita da un'espansione adiabatica che fa abbassare la pressione fino al valore presente nel condensatore si riesce a ricavare altro lavoro di volume e il rendimento aumenta.
Si segnala che un ciclo così definito non corrisponde esattamente al ciclo Rankine, ma nel post corrente verrà comunque identificato con questo nome per l'estrema somiglianza con esso.
L'importanza del ciclo Rankine deriva dal fatto che esso stabilisce il massimo rendimento termomeccanico per i cicli realizzabili con un sistema liquido-vapore.
Nell'animazione proposta di seguito è schematizzato un motore a vapore che funziona con il ciclo Rankine.
Sulla destra ci sono il condensatore, la pompa e la caldaia. Sulla sinistra c'è il motore di cui sono stati rappresentati il cilindro, il pistone e due valvole pilotate.
La pompa trasferisce il liquido dal condensatore alla caldaia.
In caldaia viene fornito il calore per la vaporizzazione ed eventualmente per il surriscaldamento del vapore.
Per quanto già visto, la pressione in caldaia è determinata dalla temperatura del liquido.
Quando il pistone è completamente a destra, la valvola inferiore (valvola di scarico) si chiude mentre la valvola superiore (valvola di immissione) si apre. Il vapore in pressione entra nel motore e spinge il pistone verso sinistra.
La pressione in caldaia durante la fase di espansione resta costante se viene fornito calore sufficiente per generare la quantità di vapore che entra nel motore.
Quando è avvenuta la prima parte di corsa, la valvola di immissione si chiude e il vapore all'interno del motore inizia l'espansione adiabatica.
Al punto morto superiore (pistone completamente a sinistra), la pressione all'interno del motore è diminuita fino ad eguagliare la pressione all'interno del condensatore e si apre la valvola di scarico.
Il pistone si muove verso destra e scarica il vapore. All'interno del condensatore il vapore cambia di fase e diventa liquido. La pressione all'interno del radiatore freddo è determinata dalla temperatura della parete più fredda del condensatore. Se la dissipazione termica è sufficiente a mantenere costante la temperatura della parete più fredda, la pressione all'interno del condensatore non varia.
Al punto morto inferiore (pistone completamente a destra), la valvola di scarico si chiude, poi si apre la valvola di immissione e il vapore ad alta pressione inizia di nuovo ad entrare in camera.
Il ciclo si completa con il pompaggio in caldaia del liquido che si forma nel condensatore.
Nello schema animato proposto si individuano quattro elementi distinti ciascuno con la propria funzione:
1) la caldaia è lo scambiatore caldo
2) il motore è la parte attiva che converte l'energia potenziale del vapore generato in caldaia in lavoro
3) il condensatore è lo scambiatore freddo
4) la pompa è la parte passiva che ripristina il liquido in caldaia consumando lavoro per incrementare l'energia potenziale del liquido
Il lavoro prodotto dal motore corrisponde all'area del ciclo cioè alla zona di colore giallo nell'immagine che segue. Il ciclo rappresentato è quello relativo all'esempio numerico proposto alla fine del post.
Si noti che in figura è rappresentato il caso molto particolare (e in pratica mai realizzabile) in cui VA e VD sono nulli.
Per la valutazione dell'area è conveniente suddividere il calcolo in quattro blocchi: area sottesa dal tratto AB, area sottesa dal tratto BC, area sottesa dal tratto CD e area sottesa dal tratto DA.
Il primo blocco è il lavoro di volume durante l'espansione isobara, il secondo blocco è il lavoro di volume durante l'espansione adiabatica, il terzo blocco è il lavoro di volume durante la fase di scarico, il quarto blocco è nullo perchè non c'è variazione di volume.
Il lavoro del motore sarà poi dato dalla somma dei quattro contributi
Lmotore = LAB + LBC + LCD + LDA
in cui il termine LCD ha segno negativo e il termine LDA è nullo.
Per il primo ed il terzo contributo le formule da applicare sono le seguenti
LAB = Pcaldaia * ( VB - VA )
dove
LAB è il lavoro di volume nel tratto AB espresso in J
Pcaldaia è la pressione in caldaia espressa in Pa
VB è il volume nel punto B espresso in m3
VA è il volume nel punto A espresso in m3
LCD = Pcondensatore * ( VD - VC )
dove
LCD è il lavoro di volume nel tratto CD espresso in J
Pcondensatore è la pressione in caldaia espressa in Pa
VD è il volume nel punto D espresso in m3
VC è il volume nel punto C espresso in m3
Con l'area sottesa dal tratto di curva di espansione adiabatica (LBC) il calcolo è più complesso ed è necessario conoscere la curva di trasformazione.
Abbiamo già visto il metodo generale per risolvere il problema e nel caso dell'espansione adiabatica del vapore saturo da 10bar a 1bar la curva di trasformazione può essere descritta con buona approssimazione dall'equazione P*Vgamma=costante con gamma=1,138.
Conoscendo il valore di gamma per l'espansione adiabatica del vapore, l'equazione che permette il calcolo dell'area è la seguente:
LBC = Pcaldaia * VBgamma * [ VC(1-gamma) - VB(1-gamma) ] / ( 1 - gamma )
dove
LBC è il lavoro di volume nel tratto BC espresso in J
Pcaldaia è la pressione in caldaia espressa in Pa
VB è il volume nel punto B espresso in m3
gamma è un numero (che viene ottenuto dall'interpolazione della curva di espansione reale con un'equazione del tipo P*Vgamma=costante)
VC è il volume nel punto C espresso in m3
Per quanto riguarda il lavoro consumato per il pompaggio il calcolo è il seguente
Lpompa = ( Pcaldaia - Pcondensatore ) * Vliquido
dove
Lpompa è il lavoro utilizzato per ciclo espresso in J
Pcaldaia è la pressione in caldaia espressa in Pa
Pcondensatore è la pressione nel condensatore espressa in Pa
Vliquido è il volume del liquido pompato espresso in m3
Il lavoro utile per ciclo è dato dalla seguente equazione
L = Lmotore - Lpompa
Per valutare il calore fornito al sistema è utile ed istruttivo separare il calcolo in due stadi.
PRIMO STADIO
Riscaldamento del liquido in caldaia dalla temperatura di condensazione alla temperatura di ebollizione
Il processo avviene a pressione costante e in base a quanto già discusso il calore scambiato può essere determinato applicando l'equazione semplificata
Q1 = Cpmedio * n * ( Tvaporizzazione - Tcondensazione )
dove
Q1 è il calore scambiato espresso in J
Cpmedio è il calore specifico medio a pressione costante nell'intervallo di temperatura compreso fra Tcondensazione e Tvaporizzazione espresso in J mol-1 K-1
n è la quantità di liquido espressa in moli
Tvaporizzazione è la temperatura di vaporizzazione espressa in K
Tcondensazione è la temperatura di condensazione espressa in K
SECONDO STADIO
Vaporizzazione alla temperatura di vaporizzazione
Questo è un processo di tipo isotermo e contemporaneamente anche di tipo isobaro.
Per quanto già visto il calore fornito per la transizione di fase liquido-vapore è valutabile come segue
Q2 = n * ΔHvap(Tvaporizzazione)
dove
Q2 è il calore scambiato nel processo espresso in J
n è la quantità vaporizzata espressa in moli
ΔHvap(Tvaporizzazione) è l'entalpia molare di vaporizzazione alla temperatura di vaporizzazione espressa in J mol-1
Nell'esempio numerico che segue viene proposto il confronto fra ciclo Rankine e ciclo isobaro-isocoro su due motori di pari cilindrata e alle stesse temperature e pressioni operative. Per il dettaglio sui calcoli relativi al ciclo isobaro-isocoro si rimanda all'esempio riportato alla fine del post dedicato a quel ciclo.
**************************************************************************************************************
ESEMPIO NUMERICO
DATI IN INGRESSO
Fluido di lavoro: acqua
VA: 0 dm3 = 0 m3 (CASO IDEALE)
VB: 0,1315 dm3 = 0,0001315 m3
VC: 1 dm3 = 0,001 m3
VD: 0 dm3 = 0 m3 (CASO IDEALE)
Densità del liquido a Tcondensazione e 1 bar = 958,63 kg m-3 = 0,95863 g cm-3
Pressione nel condensatore: Pcondensatore = 100.000Pa = 1bar
Temperatura di condensazione: 99,6°C = 372,75K
Cpmedio,liquido: 77,4 J mol-1 K-1 = 4,297 J g-1 K-1
Pressione in caldaia: Pcaldaia = 1.000.000Pa = 10bar
Temperatura di vaporizzazione: 179,9°C = 453,05K
ΔHvap(Tvaporizzazione): 34.278 J mol-1 = 2.014,6 J g-1
Densità vapore a Tvaporizzazione e 10bar (vapore saturo): 5,1451 kg m-3 = 5,1451 g dm-3
DATI IN USCITA
Massa di vapore consumata per ciclo = msaturo =
= VB * densità vapore saturo =
= 0,1315 dm3 * 5,1451 g dm-3 =
= 0,677g
Calore di riscaldamento del liquido da Tcondensazione a Tvaporizzazione = Q1 =
= massa * Cpmedio * ( Tvaporizzazione - Tcondensazione ) =
= 0,677g * 4,297 J g-1 K-1 * ( 453,05K - 372,75K ) =
= 233,5J
Calore latente di vaporizzazione = Q2 =
= massa * ΔHvap =
= 0,677g * 2014,6 J g-1 =
= 1.363,5J
Calore fornito = Q1 + Q2 = 233,5J + 1.363,5J = 1.597,0J
LAB = Pcaldaia * ( VB - VA ) =
= 1.000.000Pa * ( 0,0001315m3 - 0m3 ) =
= 131,5J
LBC = Pcaldaia * VBgamma * [ VC(1-gamma) - VB(1-gamma) ] / (1 - gamma) =
= 1.000.000Pa * ( 0,0001315 m3 )1,138 * [ ( 0,001 m3 )( 1 - 1,138 ) - ( 0,0001315 m3 )( 1 - 1,138 ) ] / ( 1 - 1,138 ) =
= 232,7J
LCD = Pcondensatore * ( VD - VC ) =
= 100.000Pa * ( 0m3 - 0,001m3 ) =
= -100,0J
LDA = 0J
Lavoro motore =
= LAB + LBC + LCD + LDA =
= 131,5J + 232,7J + (-100J) + 0J =
= 264,3J
Volume di liquido da pompare = massa / densità del liquido =
= 0,677g / 0,95863 g dm-3 =
= 0,706cm3 = 0,000000706 m3
Lavoro pompa = ( Pcaldaia - Pcondensatore ) * Volume di liquido da pompare =
= ( 1.000.000Pa - 100.000Pa ) * 0,000000706 m3 =
= 0,6J
Lavoro utile = Lavoro motore - Lavoro pompa = 264,3J - 0,6J = 263,7J
Rendimento = Lavoro utile / Calore fornito = 263,7J / 1.597,0J = 0,165 (16,5%)
Frazione condensata = 12,8% (per il calcolo di questo valore si rimanda al post intitolato "L'espansione adiabatica del vapore saturo - Episodio 02")
OSSERVAZIONI
Rispetto al ciclo isobaro-isocoro, il Rankine risulta depotenziato: a parità di cilindrata di motore il lavoro utile scende da 895,2J a 263,7J.
Ma se da un lato la potenza viene penalizzata, dall'altro il rendimento teorico del ciclo Rankine si alza al 16,5% contro il 7,4% del ciclo isobaro-isocoro. Tale valore apparentemente modesto, in realtà è estremamente vicino a quello massimo teorico stabilito dal rendimento di Carnot che alle temperature operative considerate nell'esempio risulta essere del 17,7%.
Si segnala che un ciclo così definito non corrisponde esattamente al ciclo Rankine, ma nel post corrente verrà comunque identificato con questo nome per l'estrema somiglianza con esso.
L'importanza del ciclo Rankine deriva dal fatto che esso stabilisce il massimo rendimento termomeccanico per i cicli realizzabili con un sistema liquido-vapore.
Nell'animazione proposta di seguito è schematizzato un motore a vapore che funziona con il ciclo Rankine.
Sulla destra ci sono il condensatore, la pompa e la caldaia. Sulla sinistra c'è il motore di cui sono stati rappresentati il cilindro, il pistone e due valvole pilotate.
La pompa trasferisce il liquido dal condensatore alla caldaia.
In caldaia viene fornito il calore per la vaporizzazione ed eventualmente per il surriscaldamento del vapore.
Per quanto già visto, la pressione in caldaia è determinata dalla temperatura del liquido.
Quando il pistone è completamente a destra, la valvola inferiore (valvola di scarico) si chiude mentre la valvola superiore (valvola di immissione) si apre. Il vapore in pressione entra nel motore e spinge il pistone verso sinistra.
La pressione in caldaia durante la fase di espansione resta costante se viene fornito calore sufficiente per generare la quantità di vapore che entra nel motore.
Quando è avvenuta la prima parte di corsa, la valvola di immissione si chiude e il vapore all'interno del motore inizia l'espansione adiabatica.
Al punto morto superiore (pistone completamente a sinistra), la pressione all'interno del motore è diminuita fino ad eguagliare la pressione all'interno del condensatore e si apre la valvola di scarico.
Il pistone si muove verso destra e scarica il vapore. All'interno del condensatore il vapore cambia di fase e diventa liquido. La pressione all'interno del radiatore freddo è determinata dalla temperatura della parete più fredda del condensatore. Se la dissipazione termica è sufficiente a mantenere costante la temperatura della parete più fredda, la pressione all'interno del condensatore non varia.
Al punto morto inferiore (pistone completamente a destra), la valvola di scarico si chiude, poi si apre la valvola di immissione e il vapore ad alta pressione inizia di nuovo ad entrare in camera.
Il ciclo si completa con il pompaggio in caldaia del liquido che si forma nel condensatore.
Nello schema animato proposto si individuano quattro elementi distinti ciascuno con la propria funzione:
1) la caldaia è lo scambiatore caldo
2) il motore è la parte attiva che converte l'energia potenziale del vapore generato in caldaia in lavoro
3) il condensatore è lo scambiatore freddo
4) la pompa è la parte passiva che ripristina il liquido in caldaia consumando lavoro per incrementare l'energia potenziale del liquido
Il lavoro prodotto dal motore corrisponde all'area del ciclo cioè alla zona di colore giallo nell'immagine che segue. Il ciclo rappresentato è quello relativo all'esempio numerico proposto alla fine del post.
Si noti che in figura è rappresentato il caso molto particolare (e in pratica mai realizzabile) in cui VA e VD sono nulli.
Per la valutazione dell'area è conveniente suddividere il calcolo in quattro blocchi: area sottesa dal tratto AB, area sottesa dal tratto BC, area sottesa dal tratto CD e area sottesa dal tratto DA.
Il primo blocco è il lavoro di volume durante l'espansione isobara, il secondo blocco è il lavoro di volume durante l'espansione adiabatica, il terzo blocco è il lavoro di volume durante la fase di scarico, il quarto blocco è nullo perchè non c'è variazione di volume.
Il lavoro del motore sarà poi dato dalla somma dei quattro contributi
Lmotore = LAB + LBC + LCD + LDA
in cui il termine LCD ha segno negativo e il termine LDA è nullo.
Per il primo ed il terzo contributo le formule da applicare sono le seguenti
LAB = Pcaldaia * ( VB - VA )
dove
LAB è il lavoro di volume nel tratto AB espresso in J
Pcaldaia è la pressione in caldaia espressa in Pa
VB è il volume nel punto B espresso in m3
VA è il volume nel punto A espresso in m3
LCD = Pcondensatore * ( VD - VC )
dove
LCD è il lavoro di volume nel tratto CD espresso in J
Pcondensatore è la pressione in caldaia espressa in Pa
VD è il volume nel punto D espresso in m3
VC è il volume nel punto C espresso in m3
Con l'area sottesa dal tratto di curva di espansione adiabatica (LBC) il calcolo è più complesso ed è necessario conoscere la curva di trasformazione.
Abbiamo già visto il metodo generale per risolvere il problema e nel caso dell'espansione adiabatica del vapore saturo da 10bar a 1bar la curva di trasformazione può essere descritta con buona approssimazione dall'equazione P*Vgamma=costante con gamma=1,138.
Conoscendo il valore di gamma per l'espansione adiabatica del vapore, l'equazione che permette il calcolo dell'area è la seguente:
LBC = Pcaldaia * VBgamma * [ VC(1-gamma) - VB(1-gamma) ] / ( 1 - gamma )
dove
LBC è il lavoro di volume nel tratto BC espresso in J
Pcaldaia è la pressione in caldaia espressa in Pa
VB è il volume nel punto B espresso in m3
gamma è un numero (che viene ottenuto dall'interpolazione della curva di espansione reale con un'equazione del tipo P*Vgamma=costante)
VC è il volume nel punto C espresso in m3
Per quanto riguarda il lavoro consumato per il pompaggio il calcolo è il seguente
Lpompa = ( Pcaldaia - Pcondensatore ) * Vliquido
dove
Lpompa è il lavoro utilizzato per ciclo espresso in J
Pcaldaia è la pressione in caldaia espressa in Pa
Pcondensatore è la pressione nel condensatore espressa in Pa
Vliquido è il volume del liquido pompato espresso in m3
Il lavoro utile per ciclo è dato dalla seguente equazione
L = Lmotore - Lpompa
Per valutare il calore fornito al sistema è utile ed istruttivo separare il calcolo in due stadi.
PRIMO STADIO
Riscaldamento del liquido in caldaia dalla temperatura di condensazione alla temperatura di ebollizione
Il processo avviene a pressione costante e in base a quanto già discusso il calore scambiato può essere determinato applicando l'equazione semplificata
Q1 = Cpmedio * n * ( Tvaporizzazione - Tcondensazione )
dove
Q1 è il calore scambiato espresso in J
Cpmedio è il calore specifico medio a pressione costante nell'intervallo di temperatura compreso fra Tcondensazione e Tvaporizzazione espresso in J mol-1 K-1
n è la quantità di liquido espressa in moli
Tvaporizzazione è la temperatura di vaporizzazione espressa in K
Tcondensazione è la temperatura di condensazione espressa in K
SECONDO STADIO
Vaporizzazione alla temperatura di vaporizzazione
Questo è un processo di tipo isotermo e contemporaneamente anche di tipo isobaro.
Per quanto già visto il calore fornito per la transizione di fase liquido-vapore è valutabile come segue
Q2 = n * ΔHvap(Tvaporizzazione)
dove
Q2 è il calore scambiato nel processo espresso in J
n è la quantità vaporizzata espressa in moli
ΔHvap(Tvaporizzazione) è l'entalpia molare di vaporizzazione alla temperatura di vaporizzazione espressa in J mol-1
Nell'esempio numerico che segue viene proposto il confronto fra ciclo Rankine e ciclo isobaro-isocoro su due motori di pari cilindrata e alle stesse temperature e pressioni operative. Per il dettaglio sui calcoli relativi al ciclo isobaro-isocoro si rimanda all'esempio riportato alla fine del post dedicato a quel ciclo.
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ESEMPIO NUMERICO
DATI IN INGRESSO
Fluido di lavoro: acqua
VA: 0 dm3 = 0 m3 (CASO IDEALE)
VB: 0,1315 dm3 = 0,0001315 m3
VC: 1 dm3 = 0,001 m3
VD: 0 dm3 = 0 m3 (CASO IDEALE)
Densità del liquido a Tcondensazione e 1 bar = 958,63 kg m-3 = 0,95863 g cm-3
Pressione nel condensatore: Pcondensatore = 100.000Pa = 1bar
Temperatura di condensazione: 99,6°C = 372,75K
Cpmedio,liquido: 77,4 J mol-1 K-1 = 4,297 J g-1 K-1
Pressione in caldaia: Pcaldaia = 1.000.000Pa = 10bar
Temperatura di vaporizzazione: 179,9°C = 453,05K
ΔHvap(Tvaporizzazione): 34.278 J mol-1 = 2.014,6 J g-1
Densità vapore a Tvaporizzazione e 10bar (vapore saturo): 5,1451 kg m-3 = 5,1451 g dm-3
DATI IN USCITA
Massa di vapore consumata per ciclo = msaturo =
= VB * densità vapore saturo =
= 0,1315 dm3 * 5,1451 g dm-3 =
= 0,677g
Calore di riscaldamento del liquido da Tcondensazione a Tvaporizzazione = Q1 =
= massa * Cpmedio * ( Tvaporizzazione - Tcondensazione ) =
= 0,677g * 4,297 J g-1 K-1 * ( 453,05K - 372,75K ) =
= 233,5J
Calore latente di vaporizzazione = Q2 =
= massa * ΔHvap =
= 0,677g * 2014,6 J g-1 =
= 1.363,5J
Calore fornito = Q1 + Q2 = 233,5J + 1.363,5J = 1.597,0J
LAB = Pcaldaia * ( VB - VA ) =
= 1.000.000Pa * ( 0,0001315m3 - 0m3 ) =
= 131,5J
LBC = Pcaldaia * VBgamma * [ VC(1-gamma) - VB(1-gamma) ] / (1 - gamma) =
= 1.000.000Pa * ( 0,0001315 m3 )1,138 * [ ( 0,001 m3 )( 1 - 1,138 ) - ( 0,0001315 m3 )( 1 - 1,138 ) ] / ( 1 - 1,138 ) =
= 232,7J
LCD = Pcondensatore * ( VD - VC ) =
= 100.000Pa * ( 0m3 - 0,001m3 ) =
= -100,0J
LDA = 0J
Lavoro motore =
= LAB + LBC + LCD + LDA =
= 131,5J + 232,7J + (-100J) + 0J =
= 264,3J
Volume di liquido da pompare = massa / densità del liquido =
= 0,677g / 0,95863 g dm-3 =
= 0,706cm3 = 0,000000706 m3
Lavoro pompa = ( Pcaldaia - Pcondensatore ) * Volume di liquido da pompare =
= ( 1.000.000Pa - 100.000Pa ) * 0,000000706 m3 =
= 0,6J
Lavoro utile = Lavoro motore - Lavoro pompa = 264,3J - 0,6J = 263,7J
Rendimento = Lavoro utile / Calore fornito = 263,7J / 1.597,0J = 0,165 (16,5%)
Frazione condensata = 12,8% (per il calcolo di questo valore si rimanda al post intitolato "L'espansione adiabatica del vapore saturo - Episodio 02")
TABELLA RIASSUNTIVA | ||
PARAMETRO | Ciclo Rankine | Ciclo isobaro-isocoro |
Cilindrata motore | 1 dm3 | |
Lavoro motore | 264,3 J | 900,0 J |
Massa vapore consumato | 0,677 g | 5,5 g |
Lavoro pompa | 0,6 J | 4,8 J |
Lavoro utile | 263,7 J | 895,2 J |
Riscaldamento del liquido = Q1 | 233,5 J | 1.775,3 J |
Vaporizzazione = Q2 | 1.363,5 J | 10.365,3 J |
Calore fornito | 1.597,0 J | 12.140,6 J |
Rendimento | 16,5% | 7,4% |
Frazione Condensata | 12,8% | 0% |
OSSERVAZIONI
Rispetto al ciclo isobaro-isocoro, il Rankine risulta depotenziato: a parità di cilindrata di motore il lavoro utile scende da 895,2J a 263,7J.
Ma se da un lato la potenza viene penalizzata, dall'altro il rendimento teorico del ciclo Rankine si alza al 16,5% contro il 7,4% del ciclo isobaro-isocoro. Tale valore apparentemente modesto, in realtà è estremamente vicino a quello massimo teorico stabilito dal rendimento di Carnot che alle temperature operative considerate nell'esempio risulta essere del 17,7%.
Ciao, non mi è chiaro se il calore fornito per generare la quantità di vapore che entra nel motore viene generato solamente dalla caldaia e qundi dalla combustione oppure se è importante anche il lavoro della pompa visto che la temperatura del fluido è funzione della pressione? E per quanto riguarda il lavoro della pompa, il volume del liquido è il punto B nel grafico? O come lo calcolo?
RispondiEliminaIl calore viene fornito interamente dalla caldaia.
EliminaLa funzione della pompa è la pressurizzazione del liquido ed il suo trasferimento all'interno della caldaia.
Il volume del liquido non è quello al punto B nel grafico, è un valore molto più piccolo. Lo puoi calcolare dalla quantità di vapore che entra nel motore ad ogni ciclo.
ah ok, ora mi è chiaro grazie!
RispondiEliminaperò non sono d'accordo sulla rappresentazione sul piano pv, poichè dovrei cambiare scala tra ascisse e ordinate..infatti il grande aumento di volume specifico nel passaggio da liquido a vapore implicherebbe l'utilizzo di una scala logaritmica per le ascisse..e quindi perderei la proporzionalità lavoro-area sottesa..non so se è corretto ciò che dico
RispondiEliminaHo scelto di rappresentare nel piano P-V solo quello che accade nel motore, cioè la parte dell'impianto che genera lavoro.
EliminaLa pompa ha ovviamente un suo ciclo e poichè lavora con il fluido in fase condensata i volumi coinvolti sono sensibilmente inferiori. Il ciclo della pompa se rappresentato con la stessa scala utilizzata per il ciclo del motore sarebbe un rettangolo con base molto stretta, che verrebbe probabilmente visualizzato come un segmento verticale fra il valore della pressione minima e il valore della pressione massima in prossimità dell'asse delle ordinate.