Quando nel
ciclo isobaro-isocoro del vapore l'espansione isobara ad alta pressione viene seguita da un'espansione adiabatica che fa abbassare la pressione fino al valore presente nel condensatore si riesce a ricavare altro lavoro di volume e il rendimento aumenta.
Si segnala che un ciclo così definito non corrisponde esattamente al ciclo Rankine, ma nel post corrente verrà comunque identificato con questo nome per l'estrema somiglianza con esso.
L'importanza del ciclo Rankine deriva dal fatto che esso stabilisce il massimo rendimento termomeccanico per i cicli realizzabili con un sistema liquido-vapore.
Nell'animazione proposta di seguito è schematizzato un motore a vapore che funziona con il ciclo Rankine.
Sulla destra ci sono il condensatore, la pompa e la caldaia. Sulla sinistra c'è il motore di cui sono stati rappresentati il cilindro, il pistone e due valvole pilotate.
La pompa trasferisce il liquido dal condensatore alla caldaia.
In caldaia viene fornito il calore per la vaporizzazione ed eventualmente per il surriscaldamento del vapore.
Per quanto
già visto, la pressione in caldaia è determinata dalla temperatura del liquido.
Quando il pistone è completamente a destra, la valvola inferiore (valvola di scarico) si chiude mentre la valvola superiore (valvola di immissione) si apre. Il vapore in pressione entra nel motore e spinge il pistone verso sinistra.
La pressione in caldaia durante la fase di espansione resta costante se viene fornito calore sufficiente per generare la quantità di vapore che entra nel motore.
Quando è avvenuta la prima parte di corsa, la valvola di immissione si chiude e il vapore all'interno del motore inizia l'espansione adiabatica.
Al punto morto superiore (pistone completamente a sinistra), la pressione all'interno del motore è diminuita fino ad eguagliare la pressione all'interno del condensatore e si apre la valvola di scarico.
Il pistone si muove verso destra e scarica il vapore. All'interno del condensatore il vapore cambia di fase e diventa liquido. La pressione all'interno del radiatore freddo è determinata dalla temperatura della parete più fredda del condensatore. Se la dissipazione termica è sufficiente a mantenere costante la temperatura della parete più fredda, la pressione all'interno del condensatore non varia.
Al punto morto inferiore (pistone completamente a destra), la valvola di scarico si chiude, poi si apre la valvola di immissione e il vapore ad alta pressione inizia di nuovo ad entrare in camera.
Il ciclo si completa con il pompaggio in caldaia del liquido che si forma nel condensatore.
Nello schema animato proposto si individuano quattro elementi distinti ciascuno con la propria funzione:
1) la caldaia è lo scambiatore caldo
2) il motore è la parte attiva che converte l'energia potenziale del vapore generato in caldaia in lavoro
3) il condensatore è lo scambiatore freddo
4) la pompa è la parte passiva che ripristina il liquido in caldaia consumando lavoro per incrementare l'energia potenziale del liquido
Il lavoro prodotto dal motore corrisponde all'area del ciclo cioè alla zona di colore giallo nell'immagine che segue. Il ciclo rappresentato è quello relativo all'esempio numerico proposto alla fine del post.
Si noti che in figura è rappresentato il caso molto particolare (e in pratica mai realizzabile) in cui V
A e V
D sono nulli.
Per la valutazione dell'area è conveniente suddividere il calcolo in quattro blocchi: area sottesa dal tratto AB, area sottesa dal tratto BC, area sottesa dal tratto CD e area sottesa dal tratto DA.
Il primo blocco è il lavoro di volume durante l'espansione isobara, il secondo blocco è il lavoro di volume durante l'espansione adiabatica, il terzo blocco è il lavoro di volume durante la fase di scarico, il quarto blocco è nullo perchè non c'è variazione di volume.
Il lavoro del motore sarà poi dato dalla somma dei quattro contributi
L
motore = L
AB + L
BC + L
CD + L
DA
in cui il termine L
CD ha segno negativo e il termine L
DA è nullo.
Per il primo ed il terzo contributo le formule da applicare sono le seguenti
L
AB = P
caldaia * ( V
B - V
A )
dove
L
AB è il lavoro di volume nel tratto AB espresso in J
P
caldaia è la pressione in caldaia espressa in Pa
V
B è il volume nel punto B espresso in m
3
V
A è il volume nel punto A espresso in m
3
L
CD = P
condensatore * ( V
D - V
C )
dove
L
CD è il lavoro di volume nel tratto CD espresso in J
P
condensatore è la pressione in caldaia espressa in Pa
V
D è il volume nel punto D espresso in m
3
V
C è il volume nel punto C espresso in m
3
Con l'area sottesa dal tratto di curva di espansione adiabatica (L
BC) il calcolo è più complesso ed è necessario conoscere la curva di trasformazione.
Abbiamo già visto il
metodo generale per risolvere il problema e nel caso dell'
espansione adiabatica del vapore saturo da 10bar a 1bar la curva di trasformazione può essere descritta con buona approssimazione dall'equazione P*V
gamma=costante con gamma=1,138.
Conoscendo il valore di gamma per l'espansione adiabatica del vapore, l'equazione che permette il calcolo dell'area è la seguente:
L
BC = P
caldaia * V
Bgamma * [ V
C(1-gamma) - V
B(1-gamma) ] / ( 1 - gamma )
dove
L
BC è il lavoro di volume nel tratto BC espresso in J
P
caldaia è la pressione in caldaia espressa in Pa
V
B è il volume nel punto B espresso in m
3
gamma è un numero (che viene ottenuto dall'interpolazione della curva di espansione reale con un'equazione del tipo P*V
gamma=costante)
V
C è il volume nel punto C espresso in m
3
Per quanto riguarda il lavoro consumato per il pompaggio il calcolo è il seguente
L
pompa = ( P
caldaia - P
condensatore ) * V
liquido
dove
L
pompa è il lavoro utilizzato per ciclo espresso in J
P
caldaia è la pressione in caldaia espressa in Pa
P
condensatore è la pressione nel condensatore espressa in Pa
V
liquido è il volume del liquido pompato espresso in m
3
Il lavoro utile per ciclo è dato dalla seguente equazione
L = L
motore - L
pompa
Per valutare il calore fornito al sistema è utile ed istruttivo separare il calcolo in due stadi.
PRIMO STADIO
Riscaldamento del liquido in caldaia dalla temperatura di condensazione alla temperatura di ebollizione
Il processo avviene a pressione costante e in base a quanto
già discusso il calore scambiato può essere determinato applicando l'equazione semplificata
Q1 = Cp
medio * n * ( T
vaporizzazione - T
condensazione )
dove
Q1 è il calore scambiato espresso in J
Cp
medio è il calore specifico medio a pressione costante nell'intervallo di temperatura compreso fra T
condensazione e T
vaporizzazione espresso in J mol
-1 K
-1
n è la quantità di liquido espressa in moli
T
vaporizzazione è la temperatura di vaporizzazione espressa in K
T
condensazione è la temperatura di condensazione espressa in K
SECONDO STADIO
Vaporizzazione alla temperatura di vaporizzazione
Questo è un processo di tipo isotermo e contemporaneamente anche di tipo isobaro.
Per quanto
già visto il calore fornito per la transizione di fase liquido-vapore è valutabile come segue
Q2 = n * ΔH
vap(T
vaporizzazione)
dove
Q2 è il calore scambiato nel processo espresso in J
n è la quantità vaporizzata espressa in moli
ΔH
vap(T
vaporizzazione) è l'entalpia molare di vaporizzazione alla temperatura di vaporizzazione espressa in J mol
-1
Nell'esempio numerico che segue viene proposto il confronto fra ciclo Rankine e ciclo isobaro-isocoro su due motori di pari cilindrata e alle stesse temperature e pressioni operative. Per il dettaglio sui calcoli relativi al ciclo isobaro-isocoro si rimanda all'esempio riportato alla fine del
post dedicato a quel ciclo.
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ESEMPIO NUMERICO
DATI IN INGRESSO
Fluido di lavoro: acqua
V
A: 0 dm
3 = 0 m
3 (CASO IDEALE)
V
B: 0,1315 dm
3 = 0,0001315 m
3
V
C: 1 dm
3 = 0,001 m
3
V
D: 0 dm
3 = 0 m
3 (CASO IDEALE)
Densità del liquido a T
condensazione e 1 bar = 958,63 kg m
-3 = 0,95863 g cm
-3
Pressione nel condensatore: P
condensatore = 100.000Pa = 1bar
Temperatura di condensazione: 99,6°C = 372,75K
Cp
medio,liquido: 77,4 J mol
-1 K
-1 = 4,297 J g
-1 K
-1
Pressione in caldaia: P
caldaia = 1.000.000Pa = 10bar
Temperatura di vaporizzazione: 179,9°C = 453,05K
ΔH
vap(T
vaporizzazione): 34.278 J mol
-1 = 2.014,6 J g
-1
Densità vapore a T
vaporizzazione e 10bar (vapore saturo): 5,1451 kg m
-3 = 5,1451 g dm
-3
DATI IN USCITA
Massa di vapore consumata per ciclo = m
saturo =
= V
B * densità vapore saturo =
= 0,1315 dm
3 * 5,1451 g dm
-3 =
= 0,677g
Calore di riscaldamento del liquido da T
condensazione a T
vaporizzazione = Q1 =
= massa * Cp
medio * ( T
vaporizzazione - T
condensazione ) =
= 0,677g * 4,297 J g
-1 K
-1 * ( 453,05K - 372,75K ) =
= 233,5J
Calore latente di vaporizzazione = Q2 =
= massa * ΔH
vap =
= 0,677g * 2014,6 J g
-1 =
= 1.363,5J
Calore fornito = Q1 + Q2 = 233,5J + 1.363,5J = 1.597,0J
L
AB = P
caldaia * ( V
B - V
A ) =
= 1.000.000Pa * ( 0,0001315m
3 - 0m
3 ) =
= 131,5J
L
BC = P
caldaia * V
Bgamma * [ V
C(1-gamma) - V
B(1-gamma) ] / (1 - gamma) =
= 1.000.000Pa * ( 0,0001315 m
3 )
1,138 * [ ( 0,001 m
3 )
( 1 - 1,138 ) - ( 0,0001315 m
3 )
( 1 - 1,138 ) ] / ( 1 - 1,138 ) =
= 232,7J
L
CD = P
condensatore * ( V
D - V
C ) =
= 100.000Pa * ( 0m
3 - 0,001m
3 ) =
= -100,0J
L
DA = 0J
Lavoro motore =
= L
AB + L
BC + L
CD + L
DA =
= 131,5J + 232,7J + (-100J) + 0J =
= 264,3J
Volume di liquido da pompare = massa / densità del liquido =
= 0,677g / 0,95863 g dm
-3 =
= 0,706cm
3 = 0,000000706 m
3
Lavoro pompa = ( P
caldaia - P
condensatore ) * Volume di liquido da pompare =
= ( 1.000.000Pa - 100.000Pa ) * 0,000000706 m
3 =
= 0,6J
Lavoro utile = Lavoro motore - Lavoro pompa = 264,3J - 0,6J = 263,7J
Rendimento = Lavoro utile / Calore fornito = 263,7J / 1.597,0J = 0,165 (16,5%)
Frazione condensata = 12,8% (per il calcolo di questo valore si rimanda al post intitolato
"L'espansione adiabatica del vapore saturo - Episodio 02")
TABELLA RIASSUNTIVA |
PARAMETRO | Ciclo Rankine | Ciclo isobaro-isocoro |
Cilindrata motore | 1 dm3 |
Lavoro motore | 264,3 J | 900,0 J |
Massa vapore consumato | 0,677 g | 5,5 g |
Lavoro pompa | 0,6 J | 4,8 J |
Lavoro utile | 263,7 J | 895,2 J |
Riscaldamento del liquido = Q1 | 233,5 J | 1.775,3 J |
Vaporizzazione = Q2 | 1.363,5 J | 10.365,3 J |
Calore fornito | 1.597,0 J | 12.140,6 J |
Rendimento | 16,5% | 7,4% |
Frazione Condensata | 12,8% | 0% |
OSSERVAZIONI
Rispetto al ciclo isobaro-isocoro, il Rankine risulta depotenziato: a parità di cilindrata di motore il lavoro utile scende da 895,2J a 263,7J.
Ma se da un lato la potenza viene penalizzata, dall'altro il rendimento teorico del ciclo Rankine si alza al 16,5% contro il 7,4% del ciclo isobaro-isocoro. Tale valore apparentemente modesto, in realtà è estremamente vicino a quello massimo teorico stabilito dal rendimento di Carnot che alle temperature operative considerate nell'esempio risulta essere del 17,7%.