Premessa: "Fusione fredda e LENR: millenovecentonovantanove modi per non farle"
Introduzione: "Esperimenti di fusione fredda e LENR"
Al tempo 00:00:54 (hh:mm:ss) l’interruttore che permette di fare arrivare potenza elettrica al setup è stato attivato ed è iniziata l’erogazione della corrente. Al tempo 04:07:06 lo stesso interruttore è stato disattivato e l’erogazione della corrente è stata interrotta. La tensione di alimentazione è stata mantenuta costante per tutta la durata della prova mentre la corrente è libera di variare (pilotaggio in limitazione di tensione). I grafici mostrano che la corrente e di conseguenza la potenza elettrica aumentano, arrivano a un massimo e poi calano leggermente nei primi tre minuti di erogazione per poi rimanere costanti.
Il grafico successivo mostra l’andamento della differenza di temperatura (DT) e della temperatura dell’acqua prima dell’ingresso nello scambiatore (Tin).
Prima di iniziare a fornire potenza elettrica il DT è nullo oppure pari alla sensibilità dello strumento di misura (±0,1°C). Rispetto all’attivazione dell’interruttore che avvia l’erogazione della potenza elettrica il DT inizia ad aumentare con un certo ritardo per l’inerzia termica dello scambiatore di calore. Il valore del DT si stabilizza nel giro di alcuni minuti e le sue variazioni successive alla crescita iniziale si ritiene debbano essere attribuite a rimescolamenti dell’acqua all’interno dello scambiatore di calore. Al termine dell’erogazione della potenza elettrica si osserva lo stesso ritardo nella risposta del DT sempre indotto dall’inerzia termica dello scambiatore di calore.
La misura della portata del flusso d’acqua è stata effettuata all’inizio e alla fine della prova. Assumendo che la variazione del flusso dell’acqua sia linearmente dipendente dal tempo trascorso si ottiene l’andamento mostrato nel grafico di seguito.
Adottando il valore di flusso mostrato nel grafico, si calcola l’andamento della potenza termica generata (Wt) e del COP istantaneo come rapporto fra la potenza termica generata e la potenza elettrica immessa (COP=Wt/We). Poiché non è possibile calcolare il valore del COP quando la potenza elettrica immessa è nulla, in assenza di alimentazione elettrica è stato scelto di azzerare il valore del COP.
Integrando nel tempo la potenza termica generata e la potenza elettrica immessa si determinano le energie scambiate e dal loro rapporto è stato ottenuto il grafico seguente.
I differenti risultati possono essere attribuiti alla diversa potenza elettrica assorbita. A parità di tensione di alimentazione la potenza elettrica nella prova in aria è infatti diminuita: 85,6W in aria contro 93,5W in idrogeno che è una riduzione dell’8,4%. Si noti che a 15V la situazione era opposta, nel senso che la potenza elettrica assorbita nella prova in aria superava nettamente la potenza elettrica assorbita nella prova in atmosfera di idrogeno.
La variazione della potenza elettrica assorbita può quindi aver determinato una diversa efficienza nel trasferimento dell’energia al materiale nella cella di reazione.
L’abbassamento della potenza elettrica è da imputarsi alla diversa temperatura del materiale perché la conducibilità termica dell’idrogeno è superiore rispetto a quella dell’aria. L’idrogeno permette di trasferire più rapidamente il calore dal materiale sottoposto a stimolazione all’acqua che circola nello scambiatore mantenendo il materiale stimolato a una temperatura inferiore. La diversa temperatura del materiale ha avuto conferma visiva in quanto il materiale esibiva un'incandescenza più vistosa in aria che in idrogeno.
Introduzione: "Esperimenti di fusione fredda e LENR"
NOTE SULL’ESPERIMENTO
Continua la sperimentazione in aria avviata all'esperimento precendente (Esperimento del 26 marzo 2021) e la prova attuale è da confrontare con la corrispondente in atomosfera di idrogeno (Esperimento del 14 marzo 2021).TIPO DI STIMOLAZIONE
OmissisMATERIALE TESTATO
OmissisATMOSFERA NELLA CELLA DI REAZIONE
AriaRISULTATI
I primi tre grafici (cliccare sull'immagine per ingrandirla) mostrano i valori di tensione, corrente e potenza elettrica misurati dall’alimentatore in corrente continua.Al tempo 00:00:54 (hh:mm:ss) l’interruttore che permette di fare arrivare potenza elettrica al setup è stato attivato ed è iniziata l’erogazione della corrente. Al tempo 04:07:06 lo stesso interruttore è stato disattivato e l’erogazione della corrente è stata interrotta. La tensione di alimentazione è stata mantenuta costante per tutta la durata della prova mentre la corrente è libera di variare (pilotaggio in limitazione di tensione). I grafici mostrano che la corrente e di conseguenza la potenza elettrica aumentano, arrivano a un massimo e poi calano leggermente nei primi tre minuti di erogazione per poi rimanere costanti.
Il grafico successivo mostra l’andamento della differenza di temperatura (DT) e della temperatura dell’acqua prima dell’ingresso nello scambiatore (Tin).
Prima di iniziare a fornire potenza elettrica il DT è nullo oppure pari alla sensibilità dello strumento di misura (±0,1°C). Rispetto all’attivazione dell’interruttore che avvia l’erogazione della potenza elettrica il DT inizia ad aumentare con un certo ritardo per l’inerzia termica dello scambiatore di calore. Il valore del DT si stabilizza nel giro di alcuni minuti e le sue variazioni successive alla crescita iniziale si ritiene debbano essere attribuite a rimescolamenti dell’acqua all’interno dello scambiatore di calore. Al termine dell’erogazione della potenza elettrica si osserva lo stesso ritardo nella risposta del DT sempre indotto dall’inerzia termica dello scambiatore di calore.
La misura della portata del flusso d’acqua è stata effettuata all’inizio e alla fine della prova. Assumendo che la variazione del flusso dell’acqua sia linearmente dipendente dal tempo trascorso si ottiene l’andamento mostrato nel grafico di seguito.
Adottando il valore di flusso mostrato nel grafico, si calcola l’andamento della potenza termica generata (Wt) e del COP istantaneo come rapporto fra la potenza termica generata e la potenza elettrica immessa (COP=Wt/We). Poiché non è possibile calcolare il valore del COP quando la potenza elettrica immessa è nulla, in assenza di alimentazione elettrica è stato scelto di azzerare il valore del COP.
Integrando nel tempo la potenza termica generata e la potenza elettrica immessa si determinano le energie scambiate e dal loro rapporto è stato ottenuto il grafico seguente.
OSSERVAZIONI
In questa prova si evidenzia un COP energetico finale pari a 0,617 che corrisponde a un bilancio energetico in perdita del 38,3%. Il valore ottenuto è senza dubbio significativamente superiore rispetto a 0,590 che è il risultato ottenuto nella prova precedente in cui la tensione di alimentazione era impostata a 15V (Esperimento del 26 marzo 2021). Nonostante il valore ottenuto in questa prova sia decisamente migliorato rimane comunque inferiore rispetto quello rilevato nella analoga prova effettuata in atmosfera di idrogeno (Esperimento del 14 marzo 2021) in cui il COP energetico era risultato di 0,637.I differenti risultati possono essere attribuiti alla diversa potenza elettrica assorbita. A parità di tensione di alimentazione la potenza elettrica nella prova in aria è infatti diminuita: 85,6W in aria contro 93,5W in idrogeno che è una riduzione dell’8,4%. Si noti che a 15V la situazione era opposta, nel senso che la potenza elettrica assorbita nella prova in aria superava nettamente la potenza elettrica assorbita nella prova in atmosfera di idrogeno.
La variazione della potenza elettrica assorbita può quindi aver determinato una diversa efficienza nel trasferimento dell’energia al materiale nella cella di reazione.
L’abbassamento della potenza elettrica è da imputarsi alla diversa temperatura del materiale perché la conducibilità termica dell’idrogeno è superiore rispetto a quella dell’aria. L’idrogeno permette di trasferire più rapidamente il calore dal materiale sottoposto a stimolazione all’acqua che circola nello scambiatore mantenendo il materiale stimolato a una temperatura inferiore. La diversa temperatura del materiale ha avuto conferma visiva in quanto il materiale esibiva un'incandescenza più vistosa in aria che in idrogeno.
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