Esperimento del 26 marzo 2021

Premessa: "Fusione fredda e LENR: millenovecentonovantanove modi per non farle"
Introduzione: "Esperimenti di fusione fredda e LENR"

NOTE SULL’ESPERIMENTO

Fino ad ora gli esperimenti sono stati fatti in atmosfera di idrogeno. Per integrare l’indagine si ritiene utile ripetere le stesse misure in aria. Rispetto alle prove precedenti (Esperimento del 12 marzo 2021, Esperimento del 14 marzo 2021, Esperimento del 17 marzo 2021, Esperimento del 18 marzo 2021, Esperimento del 20 marzo 2021) il materiale testato non cambia. L’unica variazione riguarda l’atmosfera in cui è immerso il materiale sottoposto a stimolazione che passa dall’idrogeno all’aria. La presenza di uno sfiato evita la formazione di sovrappressioni dovute al riscaldamento e riduce il ricambio gassoso.
Il test in aria ha l’inconveniente di permettere la reazione con l’ossigeno anche se il processo di ossidazione è comunque limitato dalla quantità di ossigeno presente.
Questa parte della sperimentazione è importante perché essendo l'idrogeno assente si potrebbe scegliere come riferimento di prova in bianco.

TIPO DI STIMOLAZIONE

Omissis

MATERIALE TESTATO

Omissis

ATMOSFERA NELLA CELLA DI REAZIONE

Aria

RISULTATI

I primi tre grafici (cliccare sull'immagine per ingrandirla) mostrano i valori di tensione, corrente e potenza elettrica misurati dall’alimentatore in corrente continua.


Al tempo 00:00:54 (hh:mm:ss) l’interruttore che permette di fare arrivare potenza elettrica al setup è stato attivato ed è iniziata l’erogazione della corrente. Al tempo 04:06:39 lo stesso interruttore è stato disattivato e l’erogazione della corrente è stata interrotta. La tensione di alimentazione è stata mantenuta costante per tutta la durata della prova mentre la corrente è libera di variare (pilotaggio in limitazione di tensione). I grafici mostrano che la corrente e di conseguenza la potenza elettrica aumentano nei primi due minuti di erogazione seguiti da un ulteriore lieve incremento in tempi più lunghi (completato in un'ora e mezza circa) per poi rimanere costanti sul valore massimo.
Il grafico successivo mostra l’andamento della differenza di temperatura (DT) e della temperatura dell’acqua prima dell’ingresso nello scambiatore (Tin).


Prima di iniziare a fornire potenza elettrica il DT è nullo oppure pari alla sensibilità dello strumento di misura (±0,1°C). Rispetto all’attivazione dell’interruttore che avvia l’erogazione della potenza elettrica il DT inizia ad aumentare con un certo ritardo per l’inerzia termica dello scambiatore di calore. Il valore del DT si stabilizza nel giro di alcuni minuti e le sue variazioni successive alla crescita iniziale si ritiene debbano essere attribuite a rimescolamenti dell’acqua all’interno dello scambiatore di calore. Al termine dell’erogazione della potenza elettrica si osserva lo stesso ritardo nella risposta del DT sempre indotto dall’inerzia termica dello scambiatore di calore.
La misura della portata del flusso d’acqua è stata effettuata all’inizio e alla fine della prova. Assumendo che la variazione del flusso dell’acqua sia linearmente dipendente dal tempo trascorso si ottiene l’andamento mostrato nel grafico di seguito.


Adottando il valore di flusso mostrato nel grafico, si calcola l’andamento della potenza termica generata (Wt) e del COP istantaneo come rapporto fra la potenza termica generata e la potenza elettrica immessa (COP=Wt/We). Poiché non è possibile calcolare il valore del COP quando la potenza elettrica immessa è nulla, in assenza di alimentazione elettrica è stato scelto di azzerare il valore del COP.


Integrando nel tempo la potenza termica generata e la potenza elettrica immessa si determinano le energie scambiate e dal loro rapporto è stato ottenuto il grafico seguente.


OSSERVAZIONI

In questa prova si evidenzia un COP energetico finale pari a 0,590 che corrisponde a un bilancio energetico in perdita del 41,0%. Il valore ottenuto è senza dubbio significativamente inferiore rispetto alla analoga prova effettuata in atmosfera di idrogeno (Esperimento del 12 marzo 2021) in cui il COP energetico era risultato di 0,621.
Prima di invocare la presenza di anomalie termiche nella prova in atmosfera di idrogeno è opportuno evidenziare alcuni aspetti che si ritiene possano spiegare il risultato conseguito.
Si noti che a parità di tensione di alimentazione la potenza elettrica nella prova in aria è aumentata (58,1W in aria contro 53,6W in idrogeno che è un incremento dell’8,3%).
L’aumento di potenza elettrica può quindi aver determinato una perdita di efficienza nel trasferimento dell’energia al materiale nella cella di reazione.
L’incremento di potenza elettrica è da imputarsi alla diversa temperatura del materiale perché la conducibilità termica dell’idrogeno è superiore rispetto a quella dell’aria. L’idrogeno permette pertanto di trasferire più rapidamente il calore dal materiale sottoposto a stimolazione all’acqua che circola nello scambiatore mantenendo il materiale stimolato a una temperatura inferiore. La diversa temperatura del materiale ha avuto conferma visiva in quanto in aria mostrava al buio una debole luminescenza rossa mentre in idrogeno il materiale non esibiva alcun arrossamento da incandescenza.

Nessun commento:

Posta un commento

Puoi scrivere qui eventuali richieste di chiarimenti, perplessità o il tuo parere su quanto esposto / Please, write here questions, doubts or your opinion on the post


Ultima pubblicazione

Experimentation summary of July-October 2021

Premise: "Cold nuclear fusion and LENR: one thousand nine hundred and ninety-nine ways not to do them" Introduction: "Exper...


I più letti dell'ultimo periodo